Illeciti comune Artena, gip: sodalizio criminale senza freni

L'ordinanza del giudice di Velletri, Emiliano Picca

OTT 30, 2020 -

Roma, 30 ott. (askanews) – “Deve evidenziarsi la gravità dei fatti che rileva la sussistenza di un vero e proprio sodalizio criminale tra vari indagati che si aiutano a vicenda per superare ogni possibile problematica di tipo amministrativo pur di raggiungere il loro intento illecito”. Lo afferma nell’ordinanza di applicazione delle misure cautelari il giudice delle indagini preliminari del tribunale di Velletri, Emiliano Picca. L’inchiesta ha portato oggi all’arresto del sindaco di Artena. Gli accertamenti coinvolgono 22 persone, accusate a vario titolo e a seconda delle posizioni di corruzione, concussione, tentata concussione, falsità ideologica, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e abuso d’ufficio.

“Le condotte contestate – si legge ancora – rilevano una particolare tendenza a delinquere priva di remore e freni inibitori al fine di procurarsi ingiusti profitti”. Secondo il Gip, “è da escludere la mera occasionalità delle condotte, denotando una spiccata capacità delinquenziale”. E quindi “dalle indagini svolte è risultata una sistematica attività illecita di alterazione delle procedure amministrative presso il comune di Artena per l’assunzione di lavoratori e l’assegnazione di lavori pubblici mediante il turbamento delle procedure amministrative a ciò finalizzate”.

“A ciò – scrive il gip nell’ordinanza – deve aggiungersi la continua e costante ingerenza posta in essere dal sindaco e dall’assessore Pecorari nella valutazione dei dipendenti, nelle determinazioni di competenza di questi, fino alla riscossione delle multe per le violazioni al codice della strada. È indubbio che la posizione di maggior rilievo sia appunto quella dell’Angelini, dell’assessore Pecorari e di Luigi Giamogante. Quest’ultimo è colui che risulta aver agito di volta in volta, al fine di assecondare la volontà politica, dimostrando una piena capacità nell’aggirare le regole procedurali e far apparire come regolare e lecito ciò che invece non lo era. Corretto è in tal senso anche il coinvolgimento sul piano accusatorio della segretaria comunale Simona Cipolloni e della responsabile del personale Letizia Pomponi. le stesse come risulta dalle intercettazioni erano a conoscenza delle condotte illecite di Angelini e Pecorari ed hanno offerto direttamente un contributo causale nei reati loro rispettivamente ascritti”.

Oltre al sindaco Felicetto Angelini finito agli arresti domiciliari, sono coinvolti l’assessore al lavori pubblici, Domenico Pecorari; l’ex responsabile dell’ufficio tecnico di Artena, ora dirigente del Servizio tecnico dell’Ater della provincia di Roma, Luigi Giamogante; e Enrico Giusto, presidente della società incaricata dal Comune di Artena dell’istruttore dei condoni edilizi comunali.