Cucchi, ufficiale carabinieri: errote data? Non so spiegare

La testimonianza nel processo 'depistaggi' del colonnello Unali

OTT 30, 2020 -

Roma, 30 ott. (askanews) – “Non me lo so spiegare, suppongo sia un errore materiale”. Così ha detto il colonnello dei carabinieri Paolo Unali, già comandante della Compagnia Casilina, in merito ad un errore di datazione sulla prima relazione sulla vicenda di Stefano Cucchi.

L’ufficiale ha testimoniato nel processo sui depistaggi, nell’aula bunker di Rebibbia. Dopo diversi ‘non ricordo’ da parte di Unali il presidente è intervenuto: “Le ricordo che lei è sotto giuramento e deve dire tutto quanto a sua conoscenza, il fatto che lei sia un ufficiale dei Carabinieri è irrilevante”.

Unali ha poi spiegato che il giorno dopo la morte di Cucchi gli fu chiesto di verificare chi lo avesse arrestato. “Quando riferii che erano stati i nostri uomini della stazione Appia mi fu detto di attendere e restare fermo; il 27 ottobre mi fu detto dal Gruppo Roma che avrebbero redatto loro un rapporto”. In merito al mancato fotosegnalamento di Cucchi, l’ufficiale ha aggiunto: “Dalla stazione mi dissero che il soggetto era poco collaborativo e riferii tutto ai miei superiori”.

Il colonnello ha poi ricordato la riunione convocata otto giorni dopo la morte di Cucchi, il 30 ottobre 2009. “Non avevo mai partecipato a una riunione del genere. L’allora comandante provinciale, il generale Vittorio Tomasone, ci disse che dovevamo stare tranquilli, mi sembrò che volesse vedere come i carabinieri convocati riferissero in merito alla vicenda. Non ricordo se si parlò del mancato foto segnalamento. In quei giorni c’era rabbia, tutti i militari della stazione Appia, non solo quelli coinvolti, erano preoccupati”, ha continuato.