Tassa soggiorno a Roma, cade accusa peculato: assolto albergatore

Sentenza del giudice d'udienza preliminare Paolo Scotto di Luzio

OTT 22, 2020 -

Roma, 22 ott. (askanews) – Cade in udienza preliminare l’accusa di peculato per un albergatore romano accusa di essersi intascato la tassa di soggiorno destinata alle casse del Campidoglio. Oggi il gup della Capitale Paolo Scotto di Luzio, al termine di un processo svolto con il rito abbreviato, ha assolto il responsabile dell’hotel. I soldi ammontavano ad 800 mila euro.

Il pm Alberto Pioletti aveva sollecitato una condanna a 2 anni di reclusione, ma il giudice ha assolto l’imputato con formula piena. “Prima della riforma che ha depenalizzato questa accusa a sanzione amministrativa – ha detto il penalista – avevamo già fatto presente, nel 2019, che in questa materia il rapporto di specialità del diritto amministrativo esclude la sanzionabilità penale. Per altro l’albergatore aveva sempre comunicato i nominativi dei clienti a Roma Capitale, regolarmente iscritto a bilancio il debito e solo ritardato nel versamento della tassa di soggiorno. Nessuna somma, seppur a distanza, era dovuta alla municipalità”.