Vaticano: senza messa calo della colletta in terre di missione

Mons. Dal Toso: realtà che sfuggono ai grandi flussi di aiuti

OTT 16, 2020 -

Città del Vaticano, 16 ott. (askanews) – “Il problema maggiore che molte Chiese dei territori di missione si sono trovate ad affrontare è stata la chiusura delle chiese e dunque la mancata celebrazione, con la conseguente mancata colletta”. Lo sottolinea mons. Giampietro Dal Toso, presidente delle Pontificie Opere Missionarie (Pom), nel corso di una conferenza stampa che si è svolta oggi in Vaticano per presentare la Giornata Missionaria Mondiale che si celebra domenica 18 ottobre 2020 sul tema “Eccomi, manda me”.

“Moltissime di queste realtà ecclesiali vivono semplicemente della colletta domenicale e non hanno un sistema centrale di sostentamento”, ha proseguito l’arcivescovo. “Perciò i sussidi sono andati fortemente a favore delle diocesi per la sopravvivenza dei sacerdoti e il pagamento dei costi correnti, ma anche di comunità religiose, o di scuole cattoliche, così come per famiglie particolarmente provate”.

Mons. Dal Toso ha citato tre esempi concreti di sostegni finanziari delle Pom: “l’aiuto ad un convento di religiose di clausura in Marocco – queste religiose notoriamente vivono di provvidenza, e in ragione della loro vocazione vivono sostanzialmente nel loro convento; il sostegno a famiglie cristiane nel Bangladesh, una minoranza minuscola ed estremamente povera in un paese provato spesso da cataclismi naturali; il supporto a diverse stazioni radio e tv in Africa per la trasmissione di catechesi e celebrazioni liturgiche vista la difficoltà di celebrare in presenza”.

Si tratta, ha proseguito il presidente delle Pontificie Opere Missionarie, di “esempi molto semplici, che però vi lasciano intendere come il nostro lavoro vada a favore di tante piccole realtà nascoste, che spesso sfuggono ai grandi flussi degli aiuti. Tutto ciò rende ancor più necessaria la nostra presenza. Certo, mi rendo conto che si tratta spesso di una goccia nell’oceano delle necessità. Ma – ha detto Dal Toso – è un modo concreto per indicare una comunione nella Chiesa, che ci fa partecipi delle gioie e dei dolori degli altri battezzati”.