Roma, M5S boccia in Aula delibera su beni comuni ma si spacca

De Vito e Catini votano a favore e si arriva a pareggio.

OTT 15, 2020 -

Roma, 15 ott. (askanews) – Bocciata con l’astensione M5S anche la proposta n. 93/2018 contenente un “Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura, la rigenerazione e la gestione in forma condivisa di beni comuni urbani”, specchio di un’analoga delibera regionale. La delibera di iniziativa popolare ha ricevuto 20 votifavorevoli e 20 di astensione, ma ha spaccato il gruppo M5S con il presidente dell’Aula Marcello De Vito e la presidente della commissione Affari sociali Agnese Catini che hanno votato a favore. “Con la procedura pattizia prevista dalla delibera decadrebbe la mancanza di evidenza pubblica e gli affidamenti diretti forzerebbero le opportunità tra le realtà attive nel territorio, da questo il parere negativo della mia commissione e del dipartimento Patrimonio a questa proposta”, ha spiegato il presidente M5S della commissione capitolina Patrimonio Francesco Ardu motivando l’astensione. “Se inseriamo nella stessa delibera parchi e immobili – ha chiarito l’assessora capitolina al Patrimonio Valentina Vivarelli -, la divisione tra patti semplici e complessi tra cittadini e amministrazione non si adatta alla realtà dei beni comuni comunali di Roma. Partecipando, per altro, a Bologna a un evento organizzato su questa delibera-modello, ho verificato che anche nelle altre città ci sono difficoltà sul suo utilizzo di analoga natura. Noi dobbiamo riportare l’affidamento del patrimonio della Capitale ai binari dell’ordinarietà, permettendo all’amministrazione di fare delle scelte attive sulla gestione del patrimonio”. Katiuscia Eroe, responsabile Energia di Legambiente, aveva presentato la proposta come “una delle 15mila persone, e delle oltre 150 realtà cittadine che hanno proposto questo percorso in città. Peccato che arriviamo in Aula al termine di un percorso deludente, in cui abbiamo ottenuto soltanto 4 incontri con le commissioni interessate, una delle quali l’8 agosto, in cui abbiamo discusso a fronte di poche osservazioni dalla Ragioneria e dai dipartimenti Economia e Patrimonio, che ha dato parere negativo notando il contrasto tra le nostre proposte e il Regolamento per l’affidamento dei beni immobili capitolini. Spiace anche – ha aggiunto – che nessuno degli oltre 200 Comuni che hanno adottato questo provvedimento, tra cui Bologna, Torino, Genova, Napoli, L’Aquila, e i maggiori esperti nel tema, abbiano mai riscontrato problemi insormontabili”. Voto favorevole in difformità al gruppo del presidente M5S dell’Aula Marcello De Vito: “credo che la città abbia necessità assoluta di attuare un regolamento che regoli la cura e rigenerazione dei beni comuni – ha spiegato De Vito -. Abbiamo presenti le recenti sentenze che invocano e auspicano l’alleanza tra amministrazione e cittadini per la risoluzione dei problemi della città, e la spinta di partecipazione che c’è nella città di Roma e che necessita di essere ascoltata. L’anno scorso il Comune di Torino che ha la stessa amministrazione della Capitale ha approvato un regolamento simile a quello in esame oggi. Ricordo, inoltre, che nel 2015 fu presentata la proposta 61 era volta a introdurre un regolamento per il recupero e la cura dei beni comuni a firma Stefàno, Raggi, De Vito e Frongia del tutto analoga a quella odierna. Sarà mia cura recuperarla e presentarla alla prossima capigruppo – ha annunciato De Vito – per recuperarla e incardinarla, consentendo la discussione in Aula di un tema così sentito nella città”. Voto favorevole alla delibera, in difformità al gruppo M5S, anche della presidente della commissione Affari sociali Agnese Catini: “Molte realtà cittadine hanno difficoltà in questo momento nella gestione delle attività quotidiane, e a fronte di queste difficoltà c’è bisogno di non avere i paraocchi e di intervenire”. A favore della delibera Pd, Civiche, Sinistra per Roma, Lega e Fdi.