Maltempo, Piemonte: ammontano a 230 mln i danni per somma urgenza

Gabusi: comunicazione inviata al governo venerdì

OTT 14, 2020 -

Torino, 14 ott. (askanews) – Dopo l’alluvione di inizio ottobre, la stima di 230 milioni di danni di somma urgenza è stata comunicata al Governo centrale già da venerdì. Lo ha spiegato l’assessore alla Protezione civile, Marco Gabusi, in quinta Commissione relazionando sui danni della recente calamità. Per somma urgenza si intendono quei fondi da stanziare nell’immediato, a difese delle persone, delle attività economiche e del territorio.

Come riassunto dal presidente della Quinta Angelo Dago, “i commissari, sia di maggioranza sia di opposizione, si sono confrontati proficuamente con l’assessore facendo il punto della situazione. Sono necessarie ingenti risorse, come stimato dalla Giunta regionale, anche in tempi brevi per gli interventi urgentissimi di ripristino, visto che siamo ancora all’inizio della stagione nella quale possono verificarsi altri eventi alluvionali. Tra le opere principali da rimettere in sesto ci sono quelle al Tenda, oltre al ponte di Romagnano e la riattivazione del Canale Cavour, opera strategica per la risicoltura in Piemonte e Lombardia, con il grave danno al ponte canale sul torrente Cervo”.

Tra le varie questioni sul tappeto, oltre la situazione difficilissima a Limone, si è parlato della necessità del dragaggio dei fiumi ed è intenzione della Commissione audire il Magistrato del Po, che ha competenza su molti dei tratti fluviali critici. Necessario anche ripristinare chilometri di scogliere danneggiate dall’alluvione, quelle difese spondali negli abitati e nei pressi delle attività economiche.

Affrontato pure il tema del commissariamento e dei poteri da dare al commissario per poter eventualmente ricreare situazioni vicine a quelle che hanno permesso la rapida ricostruzione del ponte di Genova, cosa che dipende dall’ampiezza dei poteri che verranno dati dal Governo.

Evidenziata poi l’opportunità di aprire un tavolo di riflessione sul ruolo degli enti locali e delle province nelle emergenze di protezione civile e dell’appoggio che è necessario dare ai piccoli e piccolissimi comuni, privi di strutture tecniche sufficienti per affrontare le problematiche conseguenti agli eventi alluvionali.