Sardegna, Pais: riforma Enti Locali darà voce a tutte le zone

Il presidente del Consiglio dopo l'ok della Prima Commissione

OTT 13, 2020 -

Cagliari, 13 ott. (askanews) – “L’approvazione da parte della Commissione Autonomia del Testo unificato sulla riforma degli Enti locali è un grande passo avanti per ridisegnare finalmente, come ci è stato chiesto dai singoli territori, i nuovi assetti della Sardegna”. Il Presidente del Consiglio regionale, Michele Pais è soddisfatto per l’approvazione, da parte della Prima commissione, del Testo che è il risultato di un’ampia concertazione e che ha l’obiettivo di creare equilibrio tra le varie zone dell’isola.

“La riforma passerà ora nel più breve tempo possibile all’esame del Consiglio regionale per l’approvazione finale. Sarà così restituita voce ai territori poco rappresentati a livello istituzionale e si creerà quella nuova architettura territoriale che consentirà alle varie zone della Sardegna di potersi confrontare in maniera paritaria e sinergica”.

La riforma prevede, tra l’altro, l’istituzione della Città metropolitana di Sassari, amplia la Città metropolitana di Cagliari, istituisce le province della Gallura, Ogliastra, Sulcis Iglesiente e Medio Campidano e sopprime le province del Sud Sardegna e di Sassari.

“Ringrazio il Presidente della commissione Autonomia Pierluigi Saiu e tutti i componenti per il grande lavoro fatto in questi mesi su una materia delicata come gli assetti del nostro territorio. Ascoltare le voci dei diretti interessati e cercare di eliminare disomogeneità creando nuove zone uniformi nel rispetto delle identità storico – culturali dei territori è stato un lavoro non facile e di grande impegno. Ora l’ultima parola spetta al Consiglio regionale: il testo potrebbe essere approvato dall’aula entro la fine di ottobre”.

È una riforma importante – ha affermato il presidente Saiu – abbiamo mantenuto l’impegno preso con quei territori che chiedevano il riconoscimento della propria autonomia organizzativa e amministrativa. Questa non è una riforma calata dall’alto. Non è un’imposizione. È il frutto di un lungo confronto con i sindaci e tra le forze politiche del Consiglio regionale.