Roma, Figliomeni(Fdi): Raggi aiuti nidi privati e convenzionati

"Accolgono circa seimila bimbi"

SET 29, 2020 -

Roma, 29 set. (askanews) – “Nei mesi scorsi in pieno lockdown avevamo lanciato un grido di allarme in merito agli asili nido in concessione, convenzione e privati che operano sul territorio capitolino perché, esclusi dal decreto ‘Cura Italia´, si trovavano di fronte a spese fisse senza poter contare sulle rette. Purtroppo quanto annunciato già nelle settimane passate sembra presentarsi all’orizzonte”. Lo dichiara, in una nota, Francesco Figliomeni, consigliere di Fratelli d’Italia e vicepresidente dell’Assemblea capitolina. “Parliamo di centinaia di strutture che offrono un servizio di eccellenza e che accolgono circa seimila bimbi, pari a un trenta per cento del totale, che vanno a coprire il fabbisogno di molte famiglie che non riescono a trovare il posto per i propri figli nelle strutture comunali – ricorda Figliomeni -. Vogliamo sottolineare che queste strutture private e in convenzione, gestite per lo più da cooperative e piccole imprese in gran parte di donne e giovani, sono un strumento fondamentale di educazione per i bambini e di sostegno per le famiglie, ma purtroppo l’Amministrazione pentastellata sembra non accorgersi della grande difficoltà che stanno vivendo, perché gran parte dei costi di questi nidi continua a gravare sui gestori, a partire dall’affitto dei locali e dalle retribuzioni del personale, ed ovviamente un azienda che lavora in perdita è condannata a chiudere”. “Chiediamo alla Raggi di intervenire prontamente attraverso il rinnovo di contratti in convenzione per i nidi privati e in convenzione – chiede Figliomeni – in grado di definire modalità e risorse per continuare l’erogazione del servizio nel migliore dei modi, perché è proprio questo il momento di mettere in pratica le fatue parole a cui il M5s ci ha abituato”. “Molti bambini rischiano di rimanere a casa nelle prossime settimane perché le strutture sono pronte a chiudere, lasciando le famiglie con il problema di dover lavorare e dover accudire i propri figli, e questo come amministratori non possiamo permetterlo”, conclude.