Fondazione Cuore: su influenza serve copertura vaccino a 75-95%

PIù del doppio del tasso esistente

SET 28, 2020 -

Roma, 28 set. (askanews) – Da sempre il vaccino antinfluenzale si conferma come un’opportunità per la prevenzione e gestione delle patologie cardiovascolari. Evidenze cliniche confermano l’efficacia della vaccinazione antinfluenzale quale intervento di prevenzione secondaria dell’infarto miocardico che si colloca tra il 15 e il 45%, paragonabile a quella della cessazione dell’abitudine al fumo (32-43%), delle statine (19-30%) e degli antipertensivi (17-25%).

Ma quest’edizione della Giornata Mondiale del Cuore – che si celebra ogni anno il 29 settembre – chiede anche un intervento massiccio sulla popolazione a rischio cardiovascolare particolarmente esposta al rischio di infezioni come il COVID-19. Il primo messaggio, e appello, parte proprio dal vaccino antinfluenzale. Inoltre, uno studio su circa 3 milioni di americani recentemente presentato al congresso della Società Europea di Cardiologia-ESC, dimostra che la vaccinazione antinfluenzale e quella antipneumococcica sono state associate a percentuali significativamente inferiori di morti intraospedaliere in pazienti con scompenso cardiaco.

Malgrado il vaccino contro l’influenza stagionale venga perciò fortemente raccomandato dalle Autorità di Sanità pubblica e da molte linee guida, i tassi di copertura nei gruppi a rischio cardiovascolare rimangono in Italia molto bassi (31%), anche perché questa raccomandazione è intesa da questi pazienti utile per prevenire l’infezione influenzale e non anche per ridurre il rischio di patologie cardiache. Ma anche al di fuori dell’ambito cardiologico, malgrado il vaccino venga considerato economico, sicuro e sufficientemente efficace, le coperture sono inadeguate nella popolazione al di sopra di 65 anni (poco più del 50% si vaccina) età in cui, oltre a quelle cardiache, si riscontra maggior frequenza di patologie croniche quali quelle bronco-polmonari e il diabete.(Segue)