Roma, 24 set. (askanews) – “Una decisione presa dal Governo senza consultare la Regione Sarda, alla quale si chiede un ulteriore sacrificio oltre a quelli determinati dai continui sbarchi sulle coste del Sulcis”. La concessione dello sbarco nel porto di Olbia ai 125 immigrati a bordo della nave Alan Kurdi della ong Sea-Eye, dopo il diniego del governo francese, non è condivisa dal Presidente della Regione Sardegna Christian Solinas.
“Non si comprende – dice Solinas – il vero motivo del cambio di destinazione e meno ancora quello dello stazionamento davanti alle coste sarde, anche alla luce del decreto del 7 aprile con cui si è di fatto disposta la chiusura dei porti italiana”.
“Nella totale incertezza sulla percentuale di coloro che saranno reindirizzati verso altri paesi europei, e sui tempi con i quali si procederà, si impone dunque un nuovo onere sulla Sardegna e su uno scalo portuale non adeguato e attrezzato per fronteggiare una simile emergenza dagli incerti contorni, anche sanitari, conclude.