Caso Suarez, comandante Gdf: Università ammaliata da rapporti futuri

L'intervista del colonnello Sarri a Fanpage.it

SET 22, 2020 -

Roma, 22 set. (askanews) – Selvaggio Sarri, colonnello della Guardia di Finanza di Perugia al comando dell’indagine che ha portato alla luce le irregolarità in occasione dell’esame di italiano sostenuto da Luis Suarez, ha raccontato ai microfoni di Fanpage.it ulteriori dettagli dell’attività investigativa.

“Abbiamo intercettato delle conversazioni che riguardavano lo svolgimento dell’esame, la fase propedeutica e quindi la richiesta della Juventus di far svolgere l’esame affinché Suarez potesse completare l’iter per diventare cittadino italiano e quindi comunitario, avendo lui la moglie di origine italiana – ha spiegato il colonnello Sarri a Fanpage.it – Però si sono accorti che Suarez a malapena comprendeva l’italiano e non lo parlava per niente. Quindi hanno fatto un corso ad hoc, incentrato sulle domande che gli avrebbero fatto, e gli hanno fatto imparare a memoria delle risposte in modo tale che durante l’esame riuscisse a dire qualcosa, stando attenti a non uscire dai binari con altre domande”.

Inoltre – ha detot ancora Sarri – “avevano, preventivamente, già stabilito già la votazione da attribuirgli: il livello B1, quello necessario introdotto da Salvini nei Decreti Sicurezza per richiedere la cittadinanza italiana. Il certificato, il verbale, era già tutto predisposto”. Il giorno dell’esame, ha evidenziato l’ufficiale “i vertici si preoccupavano di far uscire Suarez da vie secondarie per evitare che venisse intervistato dai giornalisti e tutti si accorgessero che non sapeva parlare italiano”. Poi, rispetto al possibile coinvolgimento della Juventus, ha spiegato: “Non abbiamo evidenze particolari”.