Abuso ufficio,chiesto processo per sindaco ed ex sindaco Niscemi

Procura di Gela contesta a imprenditori anche 15 turbative d'asta

SET 18, 2020 -

Palermo, 18 set. (askanews) – La Procura della Repubblica di Gela ha chiesto il rinvio a giudizio dell’attuale sindaco di Niscemi, Massimiliano Valentino Conti, e del suo predecessore, Francesco La Rosa per abuso e rifiuto d’atti d’ufficio commessi dal 2014 al 2016. La richiesta di rinvio a giudizio è stata avanzata anche nei confronti di funzionari e componenti della giunta comunale per avere “nell’ambito dell’affidamento dell’incarico del servizio di patrocinio legale del Comune di Niscemi, omesso di procedere alla formazione della relativa graduatoria di valutazione dei titoli e del relativo verbale di aggiudicazione, assegnando l’incarico in modo arbitrario e senza alcuna valutazione”. La procura guidata da Fernando Asaro contesta anche di “avere, per l’espletamento del servizio per la gestione dei rifiuti del Comune di Niscemi, aumentato, in assenza di qualsivoglia circostanza imprevista richiesta dalla legge e non coinvolgendo nella decisione la S.R.R., i compensi originariamente previsti dal predetto contratto, così intenzionalmente procurando un vantaggio ingiusto alla TEKRA S.r.l. con pari danno al Comune di Niscemi”. A 15 imprenditori viene contestata anche la turbativa d’asta “perché, mediante mezzi fraudolenti, turbavano le gare di appalto, di numerosi lavori, indette dal Comune di Niscemi, partecipando autonomamente alle stesse, dissimulando il fatto di essere un unico centro decisionale”. La Procura di Gela ha inoltre notificato avviso di conclusione indagini a numerosi componenti della Giunta Comunale di Niscemi per l’ipotesi di reato di abuso di ufficio; in violazione delle norme di legge che disciplinano le procedure da adottare per l’acquisizione al patrimonio del Comune di Niscemi di immobili realizzati in assenza o in totale difformità del permesso di costruire, tramite delibere con motivazioni generiche, intenzionalmente procuravano ai proprietari dei predetti immobili, un ingiusto vantaggio patrimoniale consistito nel valore del bene immobile non demolito lasciato nella disponibilità dei soggetti senza il pagamento di alcun canone. Le indagini preliminari hanno tratto origine dall’acquisizione degli esiti della Relazione della Commissione Prefettizia di accesso presso il Comune di Niscemi del 27 febbraio 2018.