Bergamo, contrabbando di 4,3 mln litri di carburanti: 10 arresti

Sequestrati 17 tir utilizzati per trasporti da Polonia e Germania

SET 16, 2020 -

Milano, 16 set. (askanews) – La guardia di finanza di Bergamo ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 10 persone accusate di associazione a delinquere “dedita all’illecita importazione nel territorio italiano di oli lubrificanti e altri carburanti. I militari hanno inoltre posto sotto sequestro 2,8 milioni di euro, “corrispondenti al profitto del reato determinato dalle imposte sulla produzione e sui consumi e dalle accise evase, gravanti sul prodotto illecitamente commercializzato”. Il provvedimento, disposto dal gip di Bergamo, Vito di Vita, su richiesta dell’Aggiunto Maria Cristina Rota e del Sostituto Nicola Preteroti, è stato emesso sulla base delle indagini avviate a fine 2018 e che hanno smascherato un’organizzazione criminale costituita complessivamente da 21 persone.

Sempre secondo quanto spiegato dagli stessi investigatori, “il sistema criminale prevedeva l’acquisto del prodotto presso raffinerie in Polonia ad opera di alcuni complici stabilitisi in quel Paese, i quali avevano il compito di inviarlo in Germania, presso un deposito di cui l’organizzazione aveva la disponibilità”. Dalla Baviera, dopo aver attraversato l’Austria, il carico giungeva attraverso il Brennero in Italia, all’interno di cisterne di PVC della capienza di mille litri, trasportate a bordo di tir telonati. All’arrivo presso un capannone, individuato in provincia di Milano, il prodotto veniva travasato in autocisterne per la successiva consegna a cura di autotrasportatori ai clienti finali, principalmente nel Sud Italia.

Per i clienti nelle regioni del Nord, invece, il prodotto veniva consegnato direttamente senza essere stoccato nel deposito milanese. Talvolta il trasporto avveniva su rotaia mediante cisterne da 30mila litri che, all’arrivo presso l’interporto di Melzo (Milano), venivano prelevati da tir in uso all’organizzazione per la successiva consegna. In tutti i casi, il prodotto petrolifero viaggiava scortato da documenti che ne descrivevano una diversa natura (principalmente detersivo e collanti) o addirittura senza alcun documento di trasporto. Per ridurre il rischio di eventuali controlli, le fasi di arrivo e consegna erano pressoché concomitanti ed il pagamento delle transazioni in contanti o mediante bonifici su conti esteri. Sulla scorta delle risultanze tecniche e investigative, l’associazione oggetto d’indagine ha introdotto complessivamente 4.280.000 litri (corrispondenti a circa 3.600 tonnellate) di prodotti petroliferi di contrabbando.

(segue)