Scuola, Cirio: su ordinanza nessun passo indietro

Febbre dovrebbe essere misurata a scuola come in uffici e aeroporti

SET 15, 2020 -

Torino, 15 set. (askanews) – La discussa ordinanza, emessa dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, sull’autocertificazione a casa della febbre e sulla successiva misurazione a scuola non si tocca. Lo ha assicurato lo stesso Cirio, intervenendo alla trasmissione “Radio anch’io”.

“No, non tornerò indietro affatto – ha precisato Cirio ai microfoni di Radio Rai1 – Noi piemontesi siamo chiamati ‘bugianen’, cioè quelli che non si muovono. Nel senso che pensiamo che quando abbiamo ragione dobbiamo rimanere fermi. E noi pensiamo di aver ragione. La mia ordinanza è stata attuata ieri nelle scuole piemontesi. I nostri professori, dirigenti e bidelli sono molto più pragmatici ed efficaci della burocrazia italiana”.

“Mi sembra una decisione di totale buon senso, perché la febbre la dovrebbe misurare la scuola. Il governo italiano ha obbligato tutte le aziende, gli studi, gli uffici pubblici, i comuni a misurare la febbre all’ingresso e allora avrebbe senso che nella scuola di stato si misuri febbre ai bambini”, così come si fa negli aeroporti dove transitano centinaia di persone, ha proseguito Cirio, secondo cui le mancate autocertifiazioni ieri erano meno del 10%.

“E’ ovvio che se uno ci pensa ad agosto non può farcela. Mi fa arrabbiare il fatto che lo si sapeva da tempo che la scuola inizia a settembre. Dotare la scuola di un termoscanner all’ingresso, come negli aeroporti e nelle stazioni, avrebbe garantito la misurazione, ma non lo si è venuto fare. Ne prendo atto, rispetto le leggi dello stato, ma nella mia regione pretendo che ci sia qualcuno a scuola che controlli che la febbre sia stata effettivamente misurata”, ha rimarcato ancora Cirio.

“Mandare un bambino a scuola con la febbre vuol dire creare le condizioni affinché il virus si diffonda, anche presso gli adulti e gli anziani”, ha concluso Cirio.