Chiesa, Delpini scrive a docenti teologia: siate animatori ateneo

Pandemia espone operatori pastorali a rischio di omologarsi ad essa

SET 14, 2020 -

Milano, 14 set. (askanews) – “Il magistero del Papa si azzarda a interagire con il complesso della vita delle persone, delle società, del pianeta. I docenti di teologia dell’Università Cattolica hanno forse la possibilità di essere animatori di una comunità accademica che renda possibile all’Università cattolica di assumere, praticare, esibire in modo convincente la sua identità, la sua proposta culturale”. Lo ha scritto l’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, in un messaggio rivolto ai docenti di teologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. “Il mio augurio è che la teologia e la dimensione religiosa, anzi cristiana, spirituale, anzi ecclesiale della vita mostri la sua pertinenza all’elaborazione delle discipline accademiche, non sia solo una disciplina tra le altre” ha aggiunto.

“La pandemia ha imposto non solo comportamenti e relazioni del tutto impreviste e sconvolgenti le consuetudini: ha anche imposto di parlare solo di questo: i protocolli, le modalità didattiche, i comportamenti in ogni prevedibile evoluzione. Non si riesce a parlare d’altro. In questo contesto che cosa fa la teologia? Che cosa fanno gli operatori pastorali? Come tutti sono esposti al rischio di omologarsi ai discorsi imposti dalla pandemia, gli unici che sembrano interessare a tutti. Quindi non si parla di scuola, ma di come applicare a scuola i protocolli elaborati, non si parla della celebrazione eucaristica, ma di come applicare in chiesa i protocolli, non si parla di oratorio, di missioni, di proposte pastorali, ma di come applicarvi i protocolli” ha osservato Delpini.

“Non saprei indicare altra via che la dinamica di una comunità che radunata da una vocazione comune, animata da uno spirito comune, orientata all’unica terra promessa possa interpretare il futuro e contribuire alla formazione delle giovani generazioni. L’invito a un pensiero che non sia solo funzionale è forse un azzardo velleitario del Presidente del Toniolo, ma per conto mio non saprei augurare altro” ha continuato l’arcivescovo.