Venezia, Orrico: decongestionare mete più affollate

Recuperare altri luoghi di notevolissimo valore culturale

AGO 8, 2020 -

Roma, 8 ago. (askanews) – “Venezia e la Laguna hanno un patrimonio storico, artistico, architettonico straordinario, ma hanno anche un enorme potenziale ancora inespresso. Luoghi di notevolissimo valore culturale che occorre recuperare e valorizzare, anche perché nuovi attrattori consentirebbero di decongestionare i flussi turistici dalle mete più affollate, quali piazza San Marco e Rialto. Alcuni progetti già ci sono, come Mibact siamo impegnati a finalizzarli per restituire alla città e al territorio tesori in grado di arricchire, diversificare e migliorare l’offerta culturale”. Così il Sottosegretario del Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo, Anna Laura Orrico, al termine della due giorni in Laguna in cui ha visitato l’isola del Lazzeretto Vecchio, la Basilica di San Marco e il Forte di San Felice a Chioggia.

“Per l’isola del Lazzaretto Vecchio, dove c’è in progetto la realizzazione del museo archeologico della Laguna, sono già stati stanziati 11 milioni di euro: l’obiettivo è firmare gli atti d’indirizzo entro il mese di agosto e dare quanto prima il via ai lavori. Quanto al forte San Felice, esiste un accordo di valorizzazione tra Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Ministero della Difesa, Comune di Chioggia, Demanio e Mibact per il restauro e la valorizzazione del sito, così da farne un presidio culturale che vada ad integrare la ricca offerta turistica della zona. Si tratta di definire alcuni aspetti tecnici, mi attiverò immediatamente con il Mit per trovare in tempi brevissimi una soluzione”. “Accanto a questi interventi – continua Orrico – c’è però da fare un discorso di carattere generale: Venezia e la Laguna sono estremamente fragili, il modello di offerta turistica degli ultimi anni ha avuto un impatto per molti aspetti devastante e va perciò assolutamente rivisto. Ci sono fortissime criticità, inevitabile conseguenza di scelte sbagliate fatte in passato, e ci sono questioni ben note, dalla necessità di definire soluzioni a lungo termine per vietare il passaggio delle grandi navi in Laguna alla necessità di ridurre il numero dei turisti e, più in generale, di fermare i progetti dal forte impatto ambientale e di adottare nuove strategie all’insegna della sostenibilità. Serve assolutamente un cambio di passo, un segnale di discontinuità netto con il passato. Per salvare Venezia e la Laguna – conclude Orrico – non c’è più molto tempo”.