Umbria presenta piano riorganizzazione rete assistenziale territorio

Assessore Coletto: ulteriormente potenziata la rete dei servizi

AGO 6, 2020 -

Roma, 6 ago. (askanews) – La Regione Umbria, alla luce della esperienza maturata nel periodo di emergenza COVID-19, rafforza e rende uniforme la risposta sanitaria del territorio con un Piano per il potenziamento e la riorganizzazione della rete assistenziale territoriale, finanziato con oltre 20,5 milioni di euro. Di questi, quasi 12 milioni (11,835 milioni) sono destinati nel 2020 all’assunzione di personale, in particolare di infermieri di famiglia e comunità per potenziare le cure domiciliari e far fronte all’emergenza epidemiologica da Covid-19 e soprattutto alla eventuale recrudescenza della pandemia, oltre che di medici e altre figure professionali.

Il Piano, approvato ieri dalla Giunta regionale, è stato presentato questa mattina, a Palazzo Donini, dall’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto, e dal direttore regionale alla Sanità, Claudio Dario.

“Viene ulteriormente potenziata la rete dei servizi assistenziali del territorio – ha sottolineato l’assessore Coletto – che, anche nella fase emergenziale dell’epidemia da Covid-19, ha dimostrato quanto sia fondamentale il suo ruolo per la gestione ottimale dei casi di contagio, la prevenzione e la tutela della salute. Una riorganizzazione che può contare su risorse rilevanti, ripartite soprattutto per l’incremento del personale e delle strutture: dallo sviluppo della Centrale operativa territoriale per la presa in carico dei pazienti che escono dalla fase acuta, al potenziamento delle Aggregazioni funzionali territoriali e delle Usca, le Unità speciali di continuità assistenziali in stretto raccordo con i medici e i pediatri di base”.

“In Umbria siamo usciti dalla fase emergenziale, gestita con risultati eccellenti – ha aggiunto – ma avere una rete territoriale più forte e omogenea su tutto il territorio aumenterà la capacità di intercettare tempestivamente eventuali piccoli ‘cluster’ di contagio e di intervenire in maniera rapida e soprattutto, usciti definitivamente dalla pandemia sanitaria, servirà a potenziare l’assistenza domiciliare alle persone fragili, più esposte al rischio, e agli anziani, anche attraverso la telemedicina, evitando ricoveri e prestazioni inappropriate”.

(segue)