Sicilia, dopo il lockdown Noto riparte col turismo di prossimità

Il paese patrimonio Unesco alla ricerca del rilancio

AGO 6, 2020 -

Palermo, 6 ago. (askanews) – Archiviata la primavera di lockdown Noto, capitale del barocco siciliano in provincia di Siracusa, sta attraversando un’estate alla ricerca del ripartenza e del rilancio. Il paese patrimonio Unesco in queste settimane sta riassaporando quel flusso turistico che fino all’anno scorso ne faceva una delle mete più ambite dell’isola a livello mondiale.

“Il nostro è un territorio che vive di turismo, di cultura, e questo ci deve dare il senso della grande responsabilità che abbiamo nei confronti dell’umanità intera al di là dell’iscrizione Unesco – ha spiegato Corrado Bonfanti, sindaco di Noto -. Non possiamo farci vedere demoralizzati, e non possiamo non continuare ad attivare quei processi che in questi anni hanno fatto diventar Noto un punto di riferimento per l’enogastronomia. Noi abbiamo cantine favolose. Prodotti straordinari della nostra terra. Abbiamo la fortuna di essere baciati da un sole e da una terra che sono molto prosperosi. Quindi dà il senso di una potenzialità che non possiamo lasciare al caso ma dobbiamo governare”.

Tra misure di sicurezza anti contagio, e l’incertezza legata agli spostamenti a lungo raggio, Noto quest’anno sta godendo soprattutto del “turismo di prossimità”, ovvero la presenza di quegli stessi siciliani, provenienti magari dal versante occidentale dell’isola, che arrivano nella sua Valle alla scoperta di posti e meraviglie che fino a ieri non conoscevano. “Devo dire – ha proseguito Bonfanti – che i nostri artigiani, i nostri agricoltori, i nostri ristoratori, i nostri imprenditori della ricettività stanno sposando bene questo percorso di crescita del territorio. Non si sono fatti demoralizzare dalla pandemia, stanno ripartendo con quella difficoltà che riscontriamo, e noi come amministrazione stiamo cercando di star vicino come possibile dando il massimo contributo. Siamo ripartiti, la città si è ripopolata e viviamo un momento particolarmente bello, tra l’incertezza del futuro e la certezza del presente”.

Un turismo che mira, oggi più che mai, alla destagionalizzazione favorita sia dal clima che dagli infiniti percorsi artistici, culturali e paesaggistici che si snodano attraverso il territorio aretusèo.

“Noi abbiamo dei format ben consolidati. Che riguardano sia la parte autunnale-invernale del percorso, sia la parte estiva – ha concluso il sindaco di Noto -. Quest’ultima vede in un contenitore importante chiamato ‘effetto Noto’, tutta una serie di iniziative che danno il senso di Noto città d’arte. Mentre nel periodo invernale-autunnale abbiamo una serie di eventi che vedono nella stagione teatrale e nelle attività legate alle festività natalizie, il coinvolgimento della nostra comunità e di quelle vicine. Per cui il 2021 dovrà essere l’anno del pieno regime, con la possibilità di portare avanti iniziative e risultati”.