L’ex ferrovia Porlezza-Menaggio rinasce come percorso ciclabile

Unisce la parte italiana del Lago di Lugano al Lago di Como

AGO 4, 2020 -

Milano, 4 ago. (askanews) – Fino al 1939 una ferrovia univa Porlezza e Menaggio, cioè la parte italiana del Lago di Lugano e il Lago di Como. Oggi, sull’onda del crescente interesse per il cicloturismo a livello internazionale, il tracciato della vecchia linea diventa un itinerario da percorrere in bicicletta passando per l’oasi del Lago del Piano. Un tragitto di facile percorrenza che parte da Tavordo, una frazione di Porlezza, per poi imboccare la salita per Vesetto verso il Comune di Corrido, percorrendo il torrente Cuccio. Imperdibile una foto sul ponte del Saltone, la struttura che ha sostituito la vecchia costruzione. Da lì si pedala verso Corrido per raggiungere San Pietro Sovera, proprio da questa frazione di Porlezza parte il tracciato per la Via del Ferro.

Lasciata la località qualche sforzo alla volta di Carlazzo, dove si apre un nuovo mondo con la Riserva Naturale Lago di Piano. Un’oasi faunistica inserita tra le aree protette dalla Regione Lombardia, riconosciuta anche Sito di Importanza Comunitaria dall’Unione Europea. Si estende su una superficie di 176 ettari di cui 85 spettano al bacino lacustre. Seppur di modeste dimensioni, l’assetto biologico è composito: habitat diversi e molto ravvicinati rendono l’area una vera e propria sintesi nella descrizione-rappresentazione del paesaggio circostante. Trentasei tappe intorno al lago compongono le visite turistiche. Si riparte verso Bene Lario, frazione Grona, per scendere poi verso Grandola ed Uniti, con arrivo a Menaggio. Il tracciato è di 12,5 chilometri.

Tra le attrazioni della zona del Ceresio ci sono anche la spiaggia di Osteno sul Ceresio e le Grotte di Rescia, sette cavità unite in un unico complesso agli inizi del Novecento. Si snodano lungo un percorso turistico di 500 metri, alle pendici dei monti. Queste caverne, già dal Settecento sono meta di turisti provenienti da tutta Europa e rappresentano una rarità a livello nazionale. Si tratta, infatti, di cavità originate all’interno di colate di travertino, conosciuto impropriamente come “tufo”. L’azione dell’acqua, perdurata nel corso degli anni, ha scavato una serie di vuoti nel travertino depositandovi spettacolari concrezioni. Da visitare è anche la cascata di Loggio/Cascata del Soldo, in una valle incastonata tra il lago di Lugano e le montagne.