Calabria, spari contro auto del cognato: 3 fratelli arrestati

Operazione 'Married' degli agenti della polizia di Stato

AGO 1, 2020 -

Roma, 1 ago. (askanews) – All’alba gli Agenti della Polizia di Stato hanno tratto in arresto i fratelli Sposato: Cosma del ’96, il gemello Rocco e Pamela dell’89. Per i Cosma e Rocco il gip di Palmi ha disposto la custodia in carcere, mentre alla donna sono stati concessi gli arresti domiciliari. Le indagini sono state condotte dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Gioia Tauro.

Ai tre fratelli Sposato, si legge nel provvedimento restrittivo, vengono contestati i seguenti titoli di reato: “concorso in danneggiamento aggravato, per avere, Pamela, quale mandante ed istigatrice, ed i gemelli Rocco e Cosma, quali esecutori materiali, con l’uso di un fucile a canne mozze di aumentata lesività e con le canne segate ‘a lupara’, danneggiato, a Rosarno, l’autovettura di proprietà di Salvatore Cucinotta (fratello del marito della stessa Pamela Sposato), esplodendo un colpo di fucile e rendendo inservibile la parte posteriore del veicolo”.

Inoltre l’accusa prevede il concorso nel reato di spari in luogo pubblico, in relazione al danneggiamento aggravato appena sopra descritto; il “concorso nel reato di detenzione illecita delle cartucce calibro 12 per il fucile a canne mozze utilizzato per danneggiamento aggravato appena sopra descritto”; il concorso nel reato di calunnia, per avere, in concorso morale tra di loro, Rocco, quale istigatore, Pamela, quale esecutrice materiale – al fine di procurare ai gemelli Rocco e Cosma l’impunità in relazione al danneggiamento a colpi d’arma da fuoco sopra descritto – falsamente incolpato, pur sapendolo innocente, un altro loro fratello, Vincenzo Sposato, risultato totalmente straneo ai fatti da cui sono scaturiti gli arresti odierni.

Più precisamente – si spiega in una nota – su direttiva di Rocco Sposato, nel corso dell’assunzione a sommarie informazioni ex art. 350 c.p.p., con l’assistenza del proprio difensore, Pamela Sposato, oltre ad autoaccusarsi del descritto danneggiamento, affermava falsamente di esser stata affiancata e supportata nell’esecuzione di esso, dall’altro fratello, Vincenzo, circostanza, questa, non vera, trattandosi come detto, di persona totalmente estranea ai fatti per i quali si è proceduto.

I fatti contestati nella misura cautelare sono stati commessi, a Rosarno, all’alba del 10 giugno scorso. (Segue)