Roma, 1 ago. (askanews) – Tutti i lavoratori agricoli stagionali che entrano in Alto Adige dalla Romania e dalla Bulgaria devono essere sottoposti al test molecolare del nuovo coronavirus da parte dell’Azienda Sanitaria. E’ quanto stabilisce un’ordinanza firmata dalla Provincia Autonoma di Bolzano. In Alto Adige sta per iniziare la raccolta delle mele. Negli ultimi anni i frutticoltori si sono avvalsi del sostegno di circa 8.000 addetti alla raccolta provenienti dalla Romania e dalla Bulgaria. Poiché in entrambi i Paesi sono in aumento le infezioni da virus Sars-CoV-2, il Ministero della Salute ha emanato pochi giorni fa (24 luglio) le norme di sicurezza e i requisiti di quarantena per l’ingresso in Italia da entrambi i Paesi. Per consentire ai lavoratori agricoli stagionali di entrare in Alto Adige nel modo più sicuro possibile dal punto di vista sanitario ed epidemiologico, garantendo al tempo stesso la possibilità di lavorare in sicurezza, il presidente Arno Kompatscher ha firmato ieri (31 luglio) un’ordinanza contingibile e urgente.
Vale la stessa procedura degli altri gruppi a rischio, secondo il protocollo utilizzato dall’Azienda Sanitaria. I lavoratori agricoli stagionali devono essere sottoposti al test all’ingresso e, se il risultato è negativo, devono poi mantenere un periodo di isolamento di due settimane in azienda. Questo “isolamento attivo” può avvenire in piccoli gruppi di massimo quattro persone che vivono e lavorano insieme in un’unica unità abitativa. Con un’autodichiarazione che viene fornita all’azienda sanitaria, gli addetti al raccolto devono comprovare il loro stato di salute. Se il test è negativo, l’isolamento cessa dopo 14 giorni.
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