A PoliMi la verifica della sicurezza degli appoggi Ponte Genova

Condotta prova resistenza usura pari a 50 anni di operatività

LUG 31, 2020 -

Milano, 31 lug. (askanews) – Il Politecnico di Milano ha contribuito alla realizzazione del nuovo Ponte Genova San Giorgio sul torrente Polcevera verificando la sicurezza e la funzionalità degli appoggi installati per la realizzazione. “I ponti tendono naturalmente a muoversi per effetto degli assestamenti della struttura, delle dilatazioni termiche dei materiali e delle azioni trasmesse dal traffico – spiega Virginio Quaglini, responsabile scientifico del laboratorio Prove materiali, strutture e costruzioni del Politecnico – Per questo motivo, nei ponti vengono inseriti dei particolari componenti, come gli appoggi e i giunti di dilatazione, che permettono alla struttura di compiere questi movimenti ‘fisiologici’ esercitando quindi un ruolo fondamentale per garantire la durabilità dell’opera”.

Nello specifico i giunti di dilatazione permettono i movimenti relativi tra i vari impalcati costituenti la struttura, garantendo allo stesso tempo la continuità necessaria per l’opera viaria, mentre gli appoggi vengono inseriti tra l’impalcato e le pile, evitando la nascita di gravose sollecitazioni a carico di queste ultime.

Nel caso del Ponte Genova San Giorgio gli appoggi sono stati progettati anche per funzionare come dispositivi di protezione sismica: in caso di terremoto l’impalcato viene separato dalle pile e può oscillare a bassa frequenza, con il moto tipico di un pendolo, riducendo in tal modo le accelerazioni strutturali.

Tutti questi dispositivi con finalità strutturale, fabbricati in conformità alle norme europee del settore, secondo la normativa devono essere sottoposti preliminarmente a prove di qualificazione e accettazione che ne verifichino la corrispondenza alle specifiche e permettano di valutarne la corretta funzionalità. Il laboratorio Prove materiali strutture e costruzioni del Politecnico di Milano è stato pertanto incaricato, in qualità di Laboratorio ufficiale, dell’esecuzione delle prove di qualificazione e di accettazione degli appoggi e dei giunti di dilatazione destinati ad essere installati sul nuovo ponte sul Polcevera.

Gli apparecchi di appoggio del Ponte Genova San Giorgio sono costituiti da speciali cuscinetti sferici in grado di scivolare, come delle “saponette”, su uno speciale materiale termoplastico a basso coefficiente di attrito. Su questo materiale il Laboratorio del Politecnico, ha condotto una prova di resistenza all’usura, simulando un percorso totale di scivolamento di oltre 50 chilometri, corrispondenti approssimativamente a 50 anni di operatività, con temperature comprese tra -35 e +80 gradi.

Sugli apparecchi di appoggio sono state condotte prove di qualificazione, di accettazione e funzionali. “Per la prima volta in Europa si sono raggiunti in laboratorio carichi di compressione dell’ordine delle 8.000 tonnellate su dispositivi con diametro di quasi due metri – sottolinea Daniele Cuminetti, responsabile del settore Sperimentazione e certificazione di appoggi strutturali del Laboratorio stesso – e sono state condotte prove con carichi biassiali per valutare il funzionamento degli appoggi in combinazione con dispositivi a fusibile in condizioni controllate”.