Il moderato ottimismo dell’infettivologo Massimo Galli sull’autunno

Intervistato da Avvenire

LUG 26, 2020 -

Roma, 26 lug. (askanews) – Non è preoccupato per una recrudescenza in autunno? “Io passo la vita preoccupandomi, è il mio mestiere”, risponde Massimo Galli, past president della Società italiana di malattie infettive e tropicali nonché direttore della terza divisione di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano in una intervista ad Avvenire. “Non lo faccio irrazionalmente – spero – ma in base agli elementi che posso avere. Non do per scontata una nuova emergenza autunnale (anche se l’Oms ripete di star pronti) né penso di paragonare questa malattia alla Spagnola o all’influenza tradizionale. Insomma, non è ‘scritto’ che questo virus torni nelle modalità che abbiamo conosciuto ma è importante continuare a usare tutte le precauzioni”.

Secondo Galli, “il virus è presente in Italia e in altri Paesi che hanno rapporti continui con l’Italia e può darci dei seri problemi, tuttavia non ritengo che si possa arrivare a una situazione simile a quella che abbiamo vissuto tra febbraio e aprile”.

Ci siamo rafforzati noi: il sistema sanitario è più preparato a riconoscerlo e non gli permetterà di circolare indisturbato per settimane. Il coronavirus non si è modificato più di tanto sul piano genetico, non è né più né meno cattivo, ma ci sono persone infettate che infettano di meno gli altri e poi ci sono i superdiffusori. Il problema sono sostanzialmente loro, che sono spesso asintomatici, ma capaci di diffondere il virus, e che sono probabilmente all’origine dei focolai recenti”.

Spiega il professor Galli che “la Spagnola si è manifestata con una prima ondata in primavera e una terribile in autunno, e la ricorrenza in autunno e inverno è tipica dei virus influenzali. I coronavirus sono diversi, anche per come si diffondono: l’influenza la diffondiamo tutti allo stesso modo, per il Covid ci sono cattivi diffusori superdiffusori”.

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