Chiude dopo 100 giorni il Michelangelo, Covid hotel di Milano

Ha ospitato oltre 500 persone che non sapevano dove isolarsi

LUG 7, 2020 -

Milano, 7 lug. (askanews) – Ha aperto il 30 marzo scorso, in piena emergenza coronavirus, quando a Milano più di 1300 persone erano ricoverate in terapia intensiva e i posti letto quasi tutti occupati. E’ l’hotel Covid più famoso d’Italia, con 280 camere, che ha ospitato in cento giorni, prima dell’imminente chiusura, 511 persone positive al covid o che vivevano in contesti non adatti – per esempio famiglie con persone positive al virus – a trascorrere il periodo di quarantena. Attualmente sono 33 le persone presenti (mediamente gli ospiti sono stati 120, con un picco di 200 presenze giornaliere tra metà aprile e metà maggio) e saranno seguite nelle prossime settimane dal presidio sanitario allestito dalla Croce Rossa Italiana nella struttura di accoglienza collettiva del Comando Aeroporto di Linate dell’Aeronautica Militare.

Il progetto dell’Hotel Michelangelo è nato grazie a una convenzione tra Prefettura, Comune di Milano, ATS Milano Città Metropolitana e ASST Milano Nord con l’autorizzazione della Protezione Civile Nazionale, che rimborserà le spese sostenute per la gestione (circa 500mila euro al mese). L’immobile è stato messo a disposizione dal gruppo Finleonardo.

A oggi sono stati accolti 348 uomini e 163 donne, per più del 50% provenienti da ospedali, per il 23,5% da strutture collettive di accoglienza, per circa il 15% da Caserme delle Forze dell’Ordine; il restante circa 10% era composto da contatti avvenuti tramite i canali del Comune di Milano (come Milano Aiuta), di Ats Milano Città Metropolitana e da Medici di Medicina Generale.

L’età media degli ospiti è stata di 42 anni: sono state circa la metà le persone tra i 40 e i 60 anni (45%), seguite dalla fascia d’età tra i 20 e i 30 anni (18,8%), tra i 30 e i 40 (15,5%), tra i 60 e i 70 (9,8%) e tra i 70 e gli 80 (5,5%). Il tempo medio di permanenza è stato di 28 giorni.

L’hotel a 4 stelle in piazza Luigi di Savoia, grazie alla gestione della cooperativa Proges, ha messo a disposizione 280 stanze, su 16 piani. Tra i servizi offerti, la prima accoglienza, i pasti giornalieri forniti da Milano Ristorazione (oltre 28mila tra pranzi e cene e circa 14.000 colazioni), i cambi di biancheria settimanali, la connessione Wifi, il monitoraggio delle condizioni di salute e il supporto psicologico.

(segue)