Toti: da Mit e Autostrade versioni diverse, qualcuno non dice vero

"Senza revisione piano a rischio trasporti sanitari oltre economia"

LUG 2, 2020 -

Roma, 2 lug. (askanews) – “Vanno recuperati 20 anni di colpevole inerzia e 2 anni di terribile inerzia dal crollo del ponte Morandi con un piano serio che finora non ho visto. Da una parte Autostrade per l’Italia dice che il ministero gli ha ordinato un piano sostanzialmente incompatibile con la vita civile della nostra regione con lavori molto impattanti che proseguiranno per tutta l’estate, dall’altra il ministero dice che entro il 10 di luglio tutto sarà risolto: qualcuno non sta dicendo la verità. Guardando la situazione delle autostrade in questo momento e il lavoro che manca, penso che il 10 di luglio il problema non sarà risolto e quindi mi auguro che nelle prossime ore qualcuno trovi una soluzione”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti nel punto stampa sulla situazione delle autostrade.

“Credo che il ministro e il sottosegretario – aggiunge Toti – dovrebbe darci con il concessionario una versione dei fatti univoca, seria, coerente e soprattutto necessaria alla Liguria. Mi aspetto che si assumano la responsabilità di dire che questo piano sta causando un sacco di guai e rischi anche sotto il profilo sanitario, perché è diventato un problema anche il trasferimento di un paziente in ambulanza, e di elaborare così un piano che davvero il 10 luglio liberi le corsie della nostra rete dai cantieri, verificando la sicurezza delle nostre gallerie in tempi certi e ragionevoli e ordinando per una scala di rischio gli interventi da eseguire”.

Il presidente della Liguria ha ricordato che “stanotte scadono i tre giorni entro i quali, nell’ordinanza emanata da Regione, chiedevamo al ministero delle Infrastrutture e ad ASPI una revisione del piano di controlli in atto sulle nostre autostrade tale da garantire ovviamente la sicurezza ‘strutturale’ della rete, come è doveroso, ma anche la sicurezza ‘funzionale’: ovvero la possibilità di percorrere la rete in modo accettabile rispetto al diritto alla mobilità dei cittadini, i diritti di impresa e la libertà economica ma anche e soprattutto i diritti alla salute e alla sicurezza di tutti, per gli incidenti che stanno aumentando e per le difficoltà di transito anche dei mezzi di soccorso”. (Segue)