Torna Bergamo Festival Fare la Pace, dal vivo dal 10 luglio

Il presidente Benigni: vedere meglio con lo sguardo degli altri

GIU 30, 2020 -

Milano, 30 giu. (askanews) – Bergamo Festival Fare la Pace ha presentato il programma dell’edizione estiva che si svolgerà dal 10 al 12 luglio 2020 in una veste rinnovata e, per la prima volta, abiterà gli spazi del Complesso Monumentale di Astino.

Il Festival propone ogni anno una riflessione ispirata alle questioni più attuali e urgenti del dibattito civile e nel 2020 sceglie di indagare il tema: “Quel che resta del bene. Ridisegnare insieme il nostro futuro”. Attraverso le parole di politici, filosofi, scrittori, scienziati, economisti, il Festival sarà anche l’occasione per capire cosa sta già cambiando nelle nostre vite dopo che un’inattesa pandemia ha travolto il mondo producendo uno sconvolgimento epocale e globale. Ci interrogheremo se la crisi provocata dal virus possa essere trasformata in opportunità di cambiamento e ricostruzione.

In programma un ricco calendario di eventi e incontri gratuiti. A Bergamo sfileranno prestigiosi ospiti come Paolo Gentiloni, Commissario agli Affari economici dell’Unione europea, Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, il Cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna, Wlodek Glodkorn, giornalista e scrittore, Telmo Pievani, filosofo della scienza ed evoluzionista, Franco Arminio, poeta e “paesologo” e Davide Ferrario, regista e scrittore.

L’edizione è stata ridisegnata privilegiando un calendario di eventi compatto che si svolgerà in tre giornate, da venerdì 10 a domenica 12 luglio. La manifestazione si svolgerà all’aperto e gli eventi, gratuiti, saranno a numero chiuso previa iscrizione on line sul sito bergamofestival.it. Da quest’anno tutti gli incontri saranno visibili anche in diretta streaming sui canali Facebook, YouTube e bergamofestival.it.

Compatibilmente con l’andamento del contagio e in ottemperanza alle disposizioni delle autorità, l’organizzazione sta lavorando affinché il Festival si svolga nel rispetto delle indicazioni fornite dalle istituzioni a tutela della salute del pubblico, dei relatori e di tutti gli attori coinvolti nella manifestazione.

Nella città più ferita dall’epidemia, il Festival intende dare un segnale di rinascita e di ripartenza, ma anche di rielaborazione condivisa, attraverso la cultura e i suoi valori di coesione civile, sociale e di crescita per le persone.

“È con lo sguardo degli altri che riusciamo a vedere meglio, ha scritto Frédéric Pajak – ha dichiarato Corrado Benigni, presidente di Bergamo Festival Fare la Pace -. È con questo spirito che abbiamo chiesto a importanti uomini della cultura, della religione e della politica di prestarci il loro sguardo e la loro voce per indagare, oltre la superficie, la complessità del tempo che stiamo vivendo. Oggi i saperi sono sempre più intrecciati tra loro: politica e scienza, filosofia e teologia, poesia e cinema. Il Festival è il tentativo di far dialogare questi diversi linguaggi e discipline, accostandosi da prospettive diverse a questioni di comune interesse, soprattutto alla luce di quanto il mondo, e in particolare la nostra città, ha vissuto in questi mesi. Interrogarsi sul bene, su quel che resta del bene (immateriale e spirituale), come recita il titolo, è oggi un atto di coraggio necessario. Un ringraziamento importante va alle Istituzioni, le Fondazioni, le Associazioni culturali, le aziende e i partner che, nonostante il periodo di emergenza, hanno continuato a credere e a sostenere il Festival dando un segnale di grande forza e responsabilità nei confronti della vita culturale della città. Nei prossimi anni lavoreremo sempre più in un’ottica di stretto coordinamento tra iniziative culturali del territorio nella convinzione che, facendo rete, si possa crescere e produrre cambiamento”.