Le mani della ‘ndrangheta brianzola su un hotel ligure: 4 arresti

Indagine della Postale lombarda coordinata da Dda di Milano

GIU 30, 2020 -

Milano, 30 giu. (askanews) – La polizia postale della Lombardia, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano, ha eseguito quattro misure cautelari personali per estorsione aggravata dal metodo mafioso e usura disposte dal gip Guido Salvini.

Lo ha riferito in una nota la questura del capoluogo lombardo, spiegando che tra gli arrestati c’è un consulente finanziario che, secondo l’accusa, avrebbe segnalato “al principale indagato, Alfonso Pio, le potenziali vittime e avrebbe pianificato con lui le operazioni finanziarie”. Per gli inquirenti, Pio, “soggetto già emerso in altre indagini della Dda di Milano”, sarebbe “espressione di una delle più note famiglie di ‘ndrangheta della Brianza, in quanto rispettivamente figlio e cugino di elementi di vertice della locale di Desio, Monza”.

Grazie alla forza di intimidazione “derivante dal collegamento con la ‘ndrangheta, gli indagati sarebbero riusciti ad assumere il controllo di un’importante realtà alberghiera” di Finale Ligure (Savona), le cui quote sono state stata poste sotto sequestro.

Sempre secondo quanto spiegato dalla polizia, l’indagine è il seguito dell’operazione “Bruno”, conclusa nel 2018 con l´arresto tra Italia e Romania di 21 persone (e con altri 14 indagati) per associazione a delinquere transnazionale, frode informatica e accesso abusivo a sistema informatico e riciclaggio di proventi di massive campagne di phishing, che lasciava intravedere un interesse della ‘ndrangheta per il cybercrime.

Grazie alla cooperazione di Europol, la polizia postale ha coinvolto le polizie di Germania, Francia, Svizzera, Croazia e Slovenia “per l´individuazione di beni frutto del riciclaggio”.