Covid, vaccino? Quasi un italiano su due si dice “poco propenso”

Ricerca dell'EngageMinds HUB dell'Università Cattolica

GIU 20, 2020 -

Roma, 20 giu. (askanews) – Quasi un italiano su due dichiara che, probabilmente, non si vaccinerà contro Covid-19. Nonostante da mesi virologi, infettivologi, epidemiologi e tutta la comunità scientifica ripetano che la vera arma di difesa da Sars-Cov-2, ma soprattutto l’unico modo per tornare a una forma di effettiva normalità non più scandita da “fasi”, sia la vaccinazione di massa (appena un vaccino sarà disponibile), i dati che emergono da una recentissima ricerca dell’EngageMinds HUB dell’Università Cattolica dicono in maniera sorprendente di una grande fetta della popolazione pari al 41% che colloca la propria propensione a una futura vaccinazione tra il “per niente probabile” o a metà tra “probabile e non probabile”.

Il team di ricerca – svolta nell’ambito del progetto Craft della Cattolica, campus di Cremona – è coordinato dalla professoressa Guendalina Graffigna ed è composto da Greta Castellini, Lorenzo Palamenghi, Mariarosaria Savarese e Serena Barello.

L’indagine non si ferma qui, e tenendo al centro il fatto che 4 italiani su 10 si dicono poco propensi a vaccinarsi, confronta questo inatteso dato con altri elementi che portano l’analisi più in profondità. La ricerca, condotta tra il 12 e il 18 maggio scorsi, su un campione di 1000 persone, perfettamente rappresentativo di tutta la popolazione italiana e realizzata con metodologia CAWI (Computer Assisted Web Interview), sottolinea infatti che da un punto di vista territoriale lo scostamento tra le diverse aree del nostro Paese sono modeste. Si può solo segnalare che, rispetto al dato nazionale, la propensione a non vaccinarsi risulta leggermente maggiore nel Centro Italia (43%).

Mentre più informazioni di approfondimento arrivano dall’incrocio del dato di base con i fattori socio-demografici. “In generale – spiega la professoressa Guendalina Graffigna, Ordinario di Psicologia dei consumi e direttore del centro di ricerca EngageMinds HUB dell’Università Cattolica – i più giovani (34% contro il 41% del totale campione) e i più anziani (29% contro il 41% del totale campione) sono meno esitanti nei confronti della vaccinazione. Più cariche di dubbi, invece, risultano le persone tra i 35 e i 59 anni (48% contro il 41% del totale campione). Dalla ricerca non emergono particolari accentuazioni sulla base della professione: i pensionati e gli studenti si confermano meno diffidenti verso il vaccino; più esitanti invece gli operai e nella media impiegati e imprenditori”. (segue)