Coronavirus, Papa bacchetta i preti “adolescenti” anti lockdown

Ma "la maggior parte sono stati obbedienti e creativi"

GIU 20, 2020 -

Città del Vaticano, 20 giu. (askanews) – Papa Francesco ha bacchettato quei pochi che, contrariamente alla maggior parte dei sacerdoti, capaci di stare accanto ai fedeli durante il lockdown nel rispetto delle norme di distanziamento sociale, hanno manifestato “espressioni ‘adolescenti’ contro le misure dell’autorità, che ha l’obbligo di custodire la salute del popolo”. L’occasione è stata una udienza che Jorge Mario Bergoglio ha concesso stamane ad una rappresentanza di medici, infermieri e operatori sanitari provenienti dalla Lombardia, tutti nel Palazzo aspotolico con mascherina e seduti a distanza l’uno dall’altro.

“In questi mesi”, ha detto il Pontefice argentino in un passaggio del suo discorso, “le persone non hanno potuto partecipare di presenza alle celebrazioni liturgiche, ma non hanno smesso di sentirsi comunità. Hanno pregato singolarmente o in famiglia, anche attraverso i mezzi di comunicazione sociale, spiritualmente uniti e percependo che l’abbraccio del Signore andava oltre i limiti dello spazio. Lo zelo pastorale e la sollecitudine creativa dei sacerdoti hanno aiutato la gente a proseguire il cammino della fede e a non rimanere sola di fronte al dolore e alla paura. Questa creatività sacerdotale che ha vinto alcune, poche, espressioni ‘adolescenti’ contro le misure dell’autorità, che ha l’obbligo di custodire la salute del popolo”, ha rimarcato Francesco. “La maggior parte sono stati obbedienti e creativi. Ho ammirato lo spirito apostolico di tanti sacerdoti, che andavano con il telefono, a bussare alle porte, a suonare alle case: ‘Ha bisogno di qualcosa? Io le faccio la spesa’. Mille cose. La vicinanza, la creatività, senza vergogna. Questi sacerdoti che sono rimasti accanto al loro popolo nella condivisione premurosa e quotidiana: sono stati segno della presenza consolante di Dio. Sono stati padri, non adolescenti. Purtroppo non pochi di loro sono deceduti, come anche i medici e il personale paramedico. E anche tra voi – ha detto ancora il Papa – ci sono alcuni sacerdoti che sono stati malati e grazie a Dio sono guariti. In voi ringrazio tutto il clero italiano, che ha dato prova di coraggio e di amore alla gente”.