Ricatta ragazzina e la costringe ad atti sessuali: 5 anni di carcere

Sentenza in abbreviato del tribunale di Roma

GIU 19, 2020 -

Roma, 19 giu. (askanews) – Violenza sessuale, tentata violenza sessuale e revenge porn. Per queste accuse un 31enne è stato riconosciuto colpevole dal tribunale di Roma all’esito di un processo in abbreviato, davanti al gup Simona Calegari. La pena stabilita è stata di 5 anni. I fatti al centro della vicenda giudiziaria sono avvenuti nell’arco di pochi giorni, alla fine di settembre del 2019.

L’imputato, che è finito in carcere, era solito frequentare chat dedicate ai cuori solitari su internet. E secondo le accuse, sempre tramite web, ha convinto una ragazzina poco più che maggiorenne a spogliarsi e ad assumere pose provocanti, qualche volta osé, e pure estreme.

Il capo d’imputazione del pm Francesca Passaniti rivela poi che il rapporto insano è cominciato dopo che il fidanzato della giovanissima parte offesa, aveva scambiato per 25 grammi di hashish foto e video della ragazza in “atteggiamenti intimi”.

A quel punto il 31enne con un lavoro di addetto alle consegne assume i panni dell’orco. Ed in breve ricatta la parte offesa e la costringe a “riprendersi in video nell’atto di compiere atti sessuali consistiti in atti di autoerotismo violenti”.

E quelle immagini – si aggiunge nell’atto d’accusa – sono state diffuse anche a due amiche dell’imputato, che a sua volta le ha poi usate per l’ultima minaccia: “se mi dai buca domani… Ho fatto 500 copie delle foto, carico su Facebook e Instagram, e le mando ai tuoi familiari e le faccio girare sui muri del quartiere…”.

Secondo il pubblico ministero il 31enne, così facendo, “compiva atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere la ragazzina a concedersi per un rapporto sessuale anche con atti violenti”, ma alla fine non è riuscito nell’intento “per fatti indipendenti dalla sua volontà”.