Maggino: rischi post Covid? Non sottovalutare resilienza e fragilità

Politiche di benessere per ridurre rischi e fragilità Paese

GIU 12, 2020 -

Roma, 12 giu. (askanews) – “Le scelte future sia livello individuale che collettivo dovranno essere orientate alla costruzione del benessere comune che sia promosso in maniera sostenibile e distribuito in maniera equa attraverso la riduzione delle fragilità e il potenziamento della capacità di resilienza dei diversi soggetti; la diminuzione delle disuguaglianze di genere, tra generazioni, tra territori, con particolare attenzione ai gruppi di maggiore fragilità persone con disabilità”: lo ha affermato Filomena Maggino, presidente della Cabina di Regia “Benessere Italia”, ospite all’evento organizzato dal Cnel dal titolo “Rischi globali: come affrontarli nel mondo post Covid-19”.

“I rischi, le incertezze, le vulnerabilità e le fragilità – ha aggiunto – aumentano con la complessità della realtà. Gli esseri umani vivono da sempre circondati da incertezze e rischi che influenzano le loro scelte. Le scelte dovrebbero essere informate e il ruolo della scienza in questo senso è e sarà cruciale”.

“In questa prospettiva – ha sottolineato la presidente Maggino – l’istruzione dei cittadini sarà importante poiché le persone dovrebbero essere in grado di comprendere il ruolo e la natura della scienza e di leggere le informazioni scientifiche. Le persone dovrebbero essere consapevoli, come ci insegna la storia della scienza, che la scienza è un luogo di dibattito continuo, dove la verità è in continua evoluzione, il progresso scientifico non è necessaria una serie cumulativa di conoscenze (siamo nel paese di Galileo e questo concetto ci è molto chiaro)”.

Per questo, per Maggino “abbiamo bisogno di strumenti complessi per comprendere fenomeni complessi. I rischi globali non sono semplicemente la somma dei rischi individuali e locali. È molto più. Questo perché viviamo in un mondo complesso, pieno di non linearità e relazioni complesse. Le scelte future (a livello individuale e comunitario) devono essere orientate alla costruzione di un benessere comune, promosse in modo sostenibile e distribuite in modo equo rafforzando la capacità di ripresa di diversi attori, riducendo fragilità e disuguaglianze emergenti a diversi livelli (genere, generazionale, tra territori, ecc.) Per questo vorrei sottolineare come l’emergenza del Codiv dovrebbe essere trasformata in una grande opportunità per cambiare il nostro paradigma, da quello incentrato sul PIL a uno nuovo, basato sul benessere . Dopo la fase di emergenza, dovremmo considerare che le fasi successive dovranno concentrarsi sul recupero prendendo in considerazione diverse questioni”.