Rivoluzione green gruppo Colussi: ecco le confezioni 100% plastic free

Per ora in alcuni prodotti Misura. Progetto con Novamont-Unisg-Slow Food

GIU 4, 2020 -

Roma, 4 giu. (askanews) – Confezioni per snack e pasta totalmente compostabili da gettare nell’umido una volta utilizzate. E’ la rivoluzione “green” di Misura che ha presentato oggi, prima esperienza in assoluto, un progetto innovativo di economia circolare: prodotti che vengono dall’ambiente e che all’ambiente ritornano.

E’ così che il Gruppo Colussi manda in pensione due milioni e mezzo di confezioni di plastica tradizionale, una superficie più grande di 22 Piazze Duomo di Milano, sostituendole – per ora solo in alcuni prodotti Misura ma la strada è intrapresa – con confezioni fatte di materie prime di origine vegetale, che raccolte e trattate diventano compost, quindi suolo fertile. È la prima esperienza in assoluto di sostituzione degli incarti di plastica con materiali compostabili fra i quali il Mater-bi, in cui le materie prime rinnovabili derivano dal mais e la cellulosa. Una confezione totalmente compostabile ma con effetto barriera all’ossigeno e all’umidità per prodotti che devono vivere fuori dai frigo, sugli scaffali di un negozio per alcuni mesi e mantenere freschezza e qualità inalterate. Si tratta di un’innovazione con una genesi tutta nazionale che nasce da collaborazione di oltre due anni tra Misura e Novamont, con il contributo scientifico dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e da Slow Food di cui entrambi sono partner strategici e da una filiera di innovazione made in Italy al 100% costituita da Saes, Sacchital, TicinoPlast, realtà che hanno scelto la ripartenza sotto il segno della sostenibilità ambientale.

“I numeri parlano chiaro – ha spiegato in conferenza stampa online il direttore commerciale del Gruppo Colussi, Massimo Crippa – 2,5 milioni di confezioni in plastica in meno nel 2020; 28 milioni di imballaggi in plastica che diventano carta FSC (da foreste certificate); entro il 2021 il 52% di plastica utilizzata in meno, con l’obiettivo di arrivare al 79% nel 2025”. Dallo scorso anno, inoltre, Misura non usa più energia da combustibili fossili per i suoi consumi elettrici. Stabilimenti e impianti sono alimentati con energia elettrica certificata al 100% da fonti rinnovabili: ciò significa un risparmio di emissione di oltre 6.500 tonnellate dei gas che provocano i cambiamenti climatici: è come se si fermassero per un anno circa 6.000 auto. “Il contributo alla tutela dell’ambiente non finisce qui – ha ricordato Crippa -. Misura finanzia 10 progetti di riforestazione da nord a sud in 9 regioni per rinverdire, risanare, aiutare l’Italia: a Torino, Milano, Pordenone, Sant’Arcangelo di Romagna, Palo Laziale, Roma, nel parco nazionale del Vesuvio e in quello del Gargano, sui calanchi di Matera. In totale, saranno messi a dimora 13.400 alberi, per un totale di 9.380 tonnellate di CO2 assorbita nel corso della loro vita”. Così come è successo per gli shopper biodegradabili, un’esperienza italiana che poi è diventata legge europea, questa iniziativa ha l’ambizione di lanciare un segnale importante agli altri Paesi e anche fare da apripista per l’intero settore agroalimentare. Ecco perchè è stata presentata, in coincidenza con la Giornata mondiale dell’Ambiente, nel web talk “Terreno comune. La rivoluzione green parte dalla bioeconomia” da Angelo Colussi, presidente di Colussi Group; Massimo Crippa, direttore commerciale Colussi Group, Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont; Silvio Barbero, dell’Università Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Slow Food e Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente. Moderatore e padrino d’eccezione dell’incontro, l’attore Alessandro Gassmann, impegnato da anni sui temi dell’ambiente e della sostenibilità. (segue)