Stupri di gruppo, arrestato a Prato il capo di una setta satanica

23enne chiamato "diavolo" adescava vittime tramite social e chat

GIU 3, 2020 -

Firenze, 3 giu. (askanews) – Abusi anche su minori, riduzione in schiavitù psicologica e stupri di gruppo. A tanto era arrivato il capo di una setta satanica, che ora si trova agli arresti domiciliari, nell’ambito di un’inchiesta portata avanti dalla Procura di Firenze.

Il 23enne, residente in provincia di Prato, aveva attirato adepti affermando di essere il diavolo. Tredici sono gli episodi di violenza sessuale che gli vengono contestati, oltre all’elaborazione e alla diffusione di contenuti pedopornografici.

Alle indagini ha collaborato anche il servizio operativo centrale della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato di Roma.

Secondo quanto ricostruito, il giovane esercitava un dominio assoluto sulle proprie vittime. Secondo la sua dottrina, gli atti sessuali erano necessari a liberare i demoni. I primi approcci arrivavano sui social e sulle chat di Whatsapp. Poi li legava a sé con un patto di totale obbedienza, ricorrendo a messe in scena per persuaderli dei propri poteri.

Dall’inchiesta, coordinata dal Sostituto Procuratore Angela Pietroiusti, sono emerse importanti informazioni dalle vittime.

Sono stati eseguiti accertamenti tecnici sul traffico telefonico e sui profili social dell’indagato, che hanno portato alla luce un contesto di soggezione continuata indotto mediante inganno, minacce e violenza. Il leader era conosciuto come “il diavolo” e si vantava di capacità e poteri sovrannaturali: per dimostrare di essere immortale il 23enne inscenava strangolamenti ai suoi danni, dai quali poi sarebbe risorto.

Gli adepti versavano in condizioni di totale sudditanza nei confronti dell’indagato.