Maltempo, Coldiretti: in Lombardia distrutte frutta e serre

"Eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma"

GIU 3, 2020 -

Milano, 3 giu. (askanews) – “Prati e pascoli triturati, frutta distrutta, vetri delle serre in frantumi”. È il primo bilancio sulla violentissima bomba d’acqua, con vento e grandine, che si è abbattuta ieri sulle provincie di Bergamo, di Como e di Lecco, che emerge dal monitoraggio fatto da Coldiretti Lombardia sul territorio lombardo.

Nella Bergamasca chicchi di grandine fittissimi e grossi come noci sono caduti senza sosta per oltre mezz’ora colpendo soprattuto Nembro, Gazzaniga, Albino, Alzano Lombardo (Comuni già messi a dura prova dalla tragedia del coronavirus), “compromettendo la fienagione”. La Coldiretti ha spiegato che oltre alla Val Seriana, il maltempo ha sferzato anche la Valle Imagna: “a Sant’Omobono Terme la sassaiola di grandine ha distrutto il 90% della produzione del frutteto dell’Azienda Agricola Sant’Anna”.

Complice la forte inversione termica dopo una giornata di caldo la grandine ha colpito anche a Lecco e nei comuni vicini spingendosi fino all’Erbese e al lago di Pusiano. Oltre a Lecco, i centri più colpiti sono Valmadrera, Civate, Suello e Galbiate: “in queste zone si segnalano vetri di serre esplosi sotto i colpi dei chicchi di ghiaccio, ortaggi e piccoli frutti colpiti con raccolti compromessi”. Anche il vento forte ha provocato danni, sia in provincia di Lecco che in quella di Como: “in quest’ultima – riferisce sempre Coldiretti – ha scoperchiato le tettoie di alcune strutture agricole e spianato i campi di loietto nel Canturino e nella Bassa, intorno a Lomazzo. Sempre nel Comasco, nella zona di Lambrugo, la grandine ha devastato un vivaio macinando le coltivazioni e distruggendo le reti anti grandine. Nella fascia pedemontana, infine, si riscontrano anche alcuni danni sul mais”.

“Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – ha concluso Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi”.