Boss della ‘ndrangheta prende 4.500 euro col reddito di cittadinanza

Vibo V., "u musichiere" non aveva dichiarato all'Inps le condanne. E' stato denunciato

MAG 6, 2020 -

Roma, 6 mag. (askanews) – Un boss della ‘ndrangheta di Vibo Valentia si era “dimenticato” di comunicare all’INPS le varie condanne a suo carico, passate in giudicato, e così aveva indebitamente percepito 4.500 euro con il Reddito di cittadinanza, nel periodo settembre 2019-gennaio 2020. E’ stato però scoperto e denunciato dai militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, coordinati dalla locale Procura.

Si tratta di Vincenzo Barba, detto “u musichiere”, 68 anni, con pregiudizi penali tra gli altri per estorsione, sequestro di persona, ricettazione, truffa e usura, ritenuto tra i boss del clan “Lo Bianco-Barba” di Vibo Valentia, condannato dalla Corte di Appello di Catanzaro nel 2010 per associazione a delinquere di stampo mafioso, sentenza poi divenuta irrevocabile.

L’uomo è stato coinvolto, in passato, in numerose operazioni di polizia, anche recentemente, quando è stato arrestato nell’operazione “Rinascita Scott” della Dda di Catanzaro, che ha fatto emergere, dopo la morte di Carmelo Lo Bianco, detto “Sicarro”, la sua costante ascesa negli anni fino ad assumere, insieme ad altri, la qualità di promotore, organizzatore, capo e contabile della ‘ndrina e della Società Maggiore di Vibo Valentia. Agli atti dell’inchiesta è anche emerso il suo ruolo di contabile della cosca, insieme a Raffaele Franzè, detto “Lele u svizzeru”, deceduto.

Al termine del controllo sulla spesa pubblica, i finanzieri lo hanno denunciato. I magistrati hanno anche chiesto al gip un decreto di sequestro preventivo, che è stato eseguito dalla GdF, per 4.500 euro come profitto illecito conseguito a seguito della commissione del reato.

Sav/Int9