Arpa Lombardia: bagno nel lago sicuro? Difficile virus sopravviva

Ma non c'è ancora norma che preveda indagini su acque depuratori

APR 20, 2020 -

Milano, 20 apr. (askanews) – L’allarme è arrivato nelle ultime ore dalla Francia e sembra confermare quanto già emerso altrove: il coronavirus può finire anche nelle acque reflue. Per questo, in vista dell’estate, sarà indispensabile capire se si potrà o meno, nel caso della Lombardia, bagnarsi in tutta tranquillità nei laghi e nei fiumi, ai quali affluiscono anche gli scarichi degli impianti di depurazione. “È difficile pensare che il virus sopravviva così a lungo visto che in questi impianti, dalla grigliatura all’abbattimento batterico, trascorre un periodo di tempo, variabile a seconda delle dimensioni, ma comunque piuttosto lungo, non certo di ore” sottolinea Daniele Palmulli, tecnico responsabile della comunicazione di Arpa Lombardia, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente che si occupa, tra l’altro, del monitoraggio della qualità delle acque superficiali.

Ad oggi comunque nessuna norma impone la ricerca di virus. “Mi chiedo quale laboratorio potrebbe fare un’analisi del genere visto che fare un’estrazione dalle acque è ben altra cosa rispetto al fare un tampone a una persona. Forse potrebbero fare qualcosa di simile a ciò che viene fatto per i batteri, in ogni caso bisognerebbe standardizzare le analisi nei vari laboratori e ad oggi non c’è una procedura, nessuna disposizione di ricerca e analisi del virus nelle acque dal balneazione e potabili” ha aggiunto.

Di certo nella maggior parte degli impianti di depurazione della Lombardia, a partire da quelli di grandi città come Milano, il processo di trattamento prevede anche una fase finale di abbattimento del biologico. “Uno dei sistemi più utilizzati è quello degli ultravioletti, usato in passato da parrucchieri e centri estetici per contrastare l’Hiv. Da noi ce l’hanno quasi tutti gli impianti, però non possiamo dire quanto arrivi potenzialmente di Covid, non lo possiamo sapere, nessuno ha disposto un’analisi specifica di questo tipo” ha ribadito. Quanto il Coronavirus sopravviva non è ancora certo, ma “da quello che dicono cinesi – ha concluso Palmulli – non ha una sopravvivenza così elevata” da poter arrivare in quantità e qualità pericolosa dalle fognature a fiumi e laghi.