Coronavirus, l’app “No Touch Face” aiuta a non toccarsi il viso

Sviluppata dal SIRSLab dell'Università di Siena

APR 6, 2020 -

Roma, 6 apr. (askanews) – Si chiama “No Touch Face” l’applicazione sviluppata dal team del professor Domenico Prattichizzo al SIRSLab (Siena Robotics and Systems Lab) dell’Università di Siena per aiutare le persone a non toccarsi il viso. Il progetto, nato dalla collaborazione tra l’Ateneo senese e l’Istituto italiano di tecnologia, risponde all’attuale emergenza Covid-19 proponendosi come deterrente contro la diffusione dell’infezione.

“Basta uno smartwatch e dei piccoli magneti facilmente acquistabili online – spiega il professor Prattichizzo – per ricevere una notifica vibro-sonora non appena si avvicina la mano al viso. Una semplice soluzione dal grande impatto sulla sicurezza delle persone, spesso esposte a contagi per colpa di disattenzioni. Combattere abitudini simili è fondamentale per diminuire il rischio di contrarre il coronavirus”.

L’applicazione No Touch Face – spiega l’ateneo – sfrutta i sensori già integrati nei più comuni smartwatch per misurare il campo magnetico circostante e rilevare la distanza a cui si trovano i magneti. Posizionando piccolissimi magneti su collane, orecchini e occhiali viene dunque delimitata una zona di sicurezza all’interno della quale l’applicazione genera una notifica di allarme. “E’ una soluzione facile e accessibile a tutti – prosegue il professor Prattichizzo – per tenere costante l’attenzione all’igiene, ancor più utile nei luoghi pubblici, dove un momento di distrazione può far prendere all’abitudine il sopravvento”.

No Touch Face è un’applicazione gratuita attualmente disponibile per sistemi operativi WearOS. Il software è open-source e accessibile al sito ufficiale www.nofacetouch.org. Grazie al contributo collettivo sarà possibile migliorare e sviluppare l’applicazione anche per altri smart watches (Samsung, Apple, Huawei) per essere di aiuto a un numero sempre più alto di persone. Il progetto No Face Touch è parte dell’iniziativa dell’Istituto per la Robotica e le Macchine intelligenti, che in questo momento sta cercando a livello nazionale di contribuire alla prevenzione e cura del covid-19.