Venezia siamo stati noi, da Toni Jop scrigno di personaggi e storia

Città lagunare descritta da chi non si arrende al turismo di massa

APR 3, 2020 -

Roma, 3 apr. (askanews) – “Non è mai cessato il pianto di chi non riconosce la sua culla, l’assetto della sua città, dei suoi luoghi d’infanzia”. Così per riconoscere la sua Venezia Toni Jop, giornalista, “che fa cronaca” da decenni, che “raramente è rimasto a guardare ciò che accadeva, molto più spesso ci si è tuffato, arrembando vascelli ostili, per amore – “amo Venezia come le mie ossa”, scrive – ci regala un libro che ha il sapore di uno scrigno, dove si possono leggere fatti, episodi della storia, della cultura, della scienza, la politica con i suoi personaggi, gli umori, quasi a sentirne i suoni, gli odori nelle calle e lungo i canali, in un racconto in cui la città rivela se stessa, il suo cuore pulsante che niente a che a fare con il turismo di massa, Venezia è vita pura. “Venezia siamo stati noi”, edizioni Città del Sole, descrive che cos’è Venezia per un veneziano. La prefazione del libro è di Furio Colombo che per molti anni è stato anche il direttore responsabile dell’Unità, quotidiano in cui Toni Jop ha lavorato a lungo. Scrive Furio Colombo: “Venezia ti propone un enigma che non risolverai seguendo lo scorrere, grazioso e tragico, dei canali e dei suoni forse umani che bisbigliano senza fine”. “Venezia è suoni, voci, grida, mormorii, e poi ancora voci mentre continua il chiacchiericcio dell’acqua”, e Jop “la racconta da non farvela dimenticare”.

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