Coronavirus, Pd a Cirio: usi fino in fondo poteri che ha

Si anticipi variazione al Bilancio

MAR 31, 2020 -

Torino, 31 mar. (askanews) – “Prima di chiedere pieni poteri, bisogna dimostrare di saper usare, fino in fondo, quelli che si hanno”.  E’ l’ammonimento lanciato da Paolo Furia, segretario del Pd Piemonte, e Domenico Ravetti, Capogruppo PD in Consiglio regionale, al presidente della Regione, Alberto Cirio a cui hanno chiesto che renda noto entro una settimana “quanta parte delle risorse indicate nel piano competitività” siano “immediatamente spendibili”.

“Su questa somma, il Partito Democratico darà immediata disponibilità a procedere con una variazione al bilancio, senza aspettare l’assestamento che andrà in discussione in autunno. E’ una proposta per dare ai Piemontesi liquidità subito, e che può essere realizzata senza i pieni poteri”, hanno assicurato i due esponenti dem, d’accordo tuttavia con Cirio sul fatto che “non c’è tempo per intoppi burocratici e procedure arzigogolate per l’erogazione delle risorse già stanziate, e di quelle previste per aprile, dal Governo”.

“Certo, l’espressione ‘pieni poteri’ il giorno dopo quanto avvenuto in Ungheria con Orban, non è la più felice”, hanno chiosato Furia e Ravetti, evidenziando la “difficoltà del sistema italiano ad agire con rapidità e determinazione” a causa di “una frammentazione e sovrapposizione di poteri ed iniziative tra Stato e Regioni”.

Secondo Furia e Ravetti: “Il fatto che i modelli sanitari siano così profondamente diversi regione per regione, l’affidamento alle Regioni di funzioni importanti nell’approvvigionamento dei dispositivi di sicurezza per il personale, nell’organizzazione della somministrazione e analisi dei tamponi, nelle scelte inerenti assunzioni di personale, nella gestione complessiva della crisi attraverso circolari, applicativi, linee guida hanno reso semmai più complicata la gestione dell’emergenza, non più semplice”.

Inoltre secondi i due dem spetta al Governo e al Parlamento individuare “le semplificazioni necessarie ad intervenire immediatamente”.

Furia e Ravetti non sono poi d’accordo con Cirio che vorrebbe adottare un metodo “Ponte Morandi”, una situazione non paragonabile all’emergenza sanitaria: “a Genova si trattava di ricostruire un ponte ovviando ad alcune imposizioni normative che avrebbero rallentato il progetto, mentre qui si tratterà di rimettere in moto un’intera economia, in Piemonte come nel resto del paese”.

“Occorre un grande patto con le forze sociali ed economiche, che preveda il contingentamento (ma non la cancellazione) delle concertazioni. Il Partito Democratico è comunque disponibile a supportare con proposte concrete la velocizzazione dei processi decisionali, consapevoli che tutta la catena di comando, Regioni comprese, deve cambiare passo”, hanno concluso.