Vino, Ismea: spumantistica in salute ma pesano Brexit e Covid 19

Difficile fare prospettive sia in casa sia all'estero

MAR 19, 2020 -

Roma, 19 mar. (askanews) – L’industria spumantistica è tra quelle maggiormente dinamiche e “in salute” dell’agroalimentare. Domanda e produzione crescono e con esse il valore della produzione. Facile quindi aspettarsi che i tassi di crescita si mantengano sui livelli attuali o siano in lieve calo dopo che per anni si è assistito a crescite a due cifre sia nella domanda interna che in quella estera. E’ quanto spiega Ismea nell’ultimo report sul settore della spumantistica in Italia (dati 2019).

La produzione di vino 2019, inoltre, in forte flessione rispetto all’anno precedente (-19% sul 2018), potrebbe avere ripercussioni negative anche sulla disponibilità del segmento degli spumanti. Inoltre, le aspettative, pur restando sostanzialmente positive, devono fare i conti anche con tutte le incognite internazionali legate alla Brexit e ai dazi statunitensi e al clima politico generale.

In questo momento, peraltro, la crisi sanitaria in atto legata al Covid-19 crea difficoltà anche alle aziende e comunque rende il clima particolarmente incerto.

Prospettive? “Difficile da dire – spiega Ismea – dipende da quanto durerà questa emergenza. Le persone in casa, comunque in Italia consumano vino, però più di fascia daily, che premium. Se il virus rallenterà l’attività anche in altri Paesi dove si consuma più fuori casa, potrebbe incidere molto sulle esportazioni italiane di una certa fascia di vini, anche in questo caso vini a denominazione, premium ecc. Ma è presto per azzardare scenari di mercato”.