Coronavirus, Gallera: oggi quasi 1200 posti in terapia intensiva

Oggi trasferite 60 persone in Lombardia

MAR 15, 2020 -

Roma, 15 mar. (askanews) – “Con uno sforzo titanico che sorprende, stupisce e commuove siamo passati da 724 a 1.200 posti in terapia intensiva. Abbiamo recuperato un buon margine rispetto ai numeri che avevamo ieri, grazie alla grande capacità delle strutture che stanno dando risposte utilizzando tutto quello che hanno”. Lo ha detto l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, durante la diretta Facebook per fare il punto sull’emergenza Coronavirus.

“La battaglia dunque – ha aggiunto – continua e la vinciamo insieme se evitiamo di contagiare e di essere contagiati. In questa prospettiva contiamo di vedere i primi risultati delle nuove ‘restrizioni’ fra una settimana. Diversi modelli matematici avevano ipotizzato una crescita esponenziale, mentre fortunatamente è costante. Sicuramente è interessante il dato di Lodi dove le misure rigide hanno dato risultati molto significativi”.

Continua la strategia per alleggerire gli ospedali che hanno afflussi significativi. Oggi sono state trasferite 60 persone “grazie anche all’importantissima collaborazione del privato accreditato”. “Chi mette in discussione questo modello – ha sottolineato Gallera – è smentito, siamo tutti uniti in grande battaglia. Anche le Fondazioni stanno dando una grande mano. La ‘Francesca Rava’, ad esempio, ha già mandato medici a Lodi e a Cremona e da domani anche al Papa Giovanni di Bergamo e ha donato un’intera attrezzatura di terapia intensiva che verrà consegnata domani al Policlinico”.

Per quanto riguarda la ricerca del personale, sono arrivate 1900 domande, e 832 sono già state valutate. Continua anche l’attivita’ di ‘Cross’, 40 pazienti (10 Covid) sono stati trasferiti in altre Regioni. Proseguono anche gli sforzi per allestire 500 posti di terapia intensiva e altri 192 posti: 90 siamo in grado di realizzarli in 7 giorni, altri 77 in 11 giorni e altri 26 in 15 giorni al San Carlo, al Policlinico, al Niguarda al San Matteo e al San Gerardo). Per sistemarli serve strumentazione ad hoc “che oggi non abbiamo e non siamo in grado di recuperare se non attraverso la collaborazione del Dipartimento nazionale della protezione civile”.