Toscana, 50 studenti al confine italo-sloveno con Radio Cora

Per un racconto anche giornalistico

FEB 12, 2020 -

Firenze , 12 feb. (askanews) – Partiti ieri da Firenze, i cinquanta ragazzi e ragazze del viaggio toscano sul ‘confine difficile’ e complesso, quella che oggi quasi non ti accorgi di oltrepassare e che divide Italia e Slovenia, sono già all’opera. Si sono divisi in quattro redazioni: un gruppo (il più numeroso) produce foto, che per adolescenti abituati a postare immagini su instagram è un linguaggio quasi naturale, un altro si cimenta nei testi, altri ancora si dedicano alle interviste audio e ai video. A seguirli un giornalista di Radio Cora, la testata on line che si rifà nel nome all’emittente clandestina gestita da memb ri del Partito d’azione fiorentino e che dal gennaio al giugno 1944 mantenne i contatti tra la Resistenza toscana e i comandi alleati. E proprio sullo spazio web e social della nuova Radio Cora, www.radiocora.it, rinata nel 2014 e che ai valori della Resistenza e della Costituzione si ispira, saranno pubblicati i lavori degli studenti.

Il primo banco di prova è stato ieri al Sacrario di Redipuglia e poi a Trieste, tra luoghi della memoria a riannodare le fila di tante storie di un confine orientale che non è mai stato facile. E dopocena i ragazzi, nello zaino blu consegnato alla partenza un taccuino, testi storici e un libro, subito si sono messi al lavoro, con entusiasmo, fino a notte fonda.

Cinquanta ragazzi di scuola superiore, venticinque professori che li accompagnano di altrettanti istituti, due pullman. Con loro la Regione rappresentata dalla vice presidente della giunta Monica Barni che arriverà oggi, tutti gli Istituti storici per la Resistenza toscani, alcuni amministratori locali. Sono questi i numeri del viaggio toscano sul Confine orientale, alla seconda edizione dopo il 2018. Il senso e l’obiettivo è evidente: celebrare la settimana del Giorno del Ricordo percorrendo la strada della conoscenza storica: per uscire fuori dai luoghi comuni, dalle semplificazioni e dalla strumentalizzazioni di opposti estremismi.

Il Sacrario di Redipuglia, in provincia di Gorizia, prima tappa nel primo giorno del viaggio, si arrampica sul Monte Sei Busi con ventidue enormi gradoni che raccolgono le salme di oltre centomila caduti italiani nella Prima Guerra Mondiale Solo di quarantamila si conosce il nome.Tra loro, sepolti nella scala monumentale, una crocerossina, l’unica donna.