Foibe, Fermi (Lombardia): memoria condivisa contro l’indifferenza

40 gli alunni vincitori del concorso regionale, 8 menzioni speciali

FEB 10, 2020 -

Milano, 10 feb. (askanews) – “Negli anni drammatici tra il 1943 e il 1947 oltre 300 mila italiani dell’Istria, della Dalmazia e di Fiume dovettero scappare e abbandonare terre, case, affetti e lavoro: parecchie migliaia di loro vennero torturati e uccisi dentro le voragini naturali del Carso. Sono state pagine terribili della recente storia italiana, troppo spesso ancora oggi dimenticate sui libri di scuola e dalla storiografia. E’ più che mai doveroso quindi anche da parte delle istituzioni adoperarsi per ristabilire una memoria condivisa e sconfiggere l’indifferenza. Abbiamo e avvertiamo forte la responsabilità di trasmettere e far conoscere la verità dei fatti, anche come atto, seppur tardivo, di riparazione nei confronti di ciascuna vittima delle foibe e dei loro familiari”. Così il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Alessandro Fermi, è intervenuto nell’aula del “parlamentino” del Pirellone per commemorare le vittime delle Foibe.

Le celebrazioni del “Giorno del Ricordo”, istituito nel 2008 con un legge regionale ad hoc, sono state anche l’occasione per premiare i vincitori della 12esima edizione del concorso promosso dal consiglio regionale e destinato agli studenti delle scuole superiori che quest’anno si sono confrontati sul tema: “Dalla Prima guerra mondiale all’impresa di Fiume, dalle foibe all’esodo giuliano dalmata: il confine orientale come laboratorio della storia del Novecento”. A ricevere il riconoscimento sono stati premiati 40 alunni del Liceo “Primo Levi” di San Donato Milanese (Mi), dell’Istituto Comprensivo di Mapello (Bg), dell’Isis “Leonardo Da Vinci” di Cologno Monzese (Mi) e Iiss “Ettore Majorana” di Seriate (Bg). Menzioni speciali sono invece state attribuite a 8 alunni dell’Istituto Superiore “Carlo dell’Acqua” di Legnano (Mi) e dell’Istituto Tecnico Economico e Tecnologico “Andrea Mantegna” di Mantova. E’ stato Giovanni Malachini, consigliere segretario e presidente della commissione di Giuria, a spiegare il senso dell’iniziativa: “Nostro dovere morale e istituzionale è oggi quello di contrastare certe teorie revisioniste sbagliate e inaccettabili e di riportare così nella giusta luce il sacrificio di quella parte d’Italia che pagò per tutti la sconfitta militare del Paese. Dobbiamo adoperarci perché il testimone di quelle memorie possa essere consegnato alle nuove generazioni affinchè tragedie simili non si ripetano mai più”. Durante la cerimonia di premiazione, le bandiere del Pirellone sono state rimaste a mezz’asta, così come indicato dalla presidenza del consiglio dei ministri.