Il raffreddore colpisce gli italiani più di francesi e tedeschi

Ricerca Ipsos per Vicks: gli italiani guariscono prima

FEB 5, 2020 -

Roma, 5 feb. (askanews) – L’incidenza di raffreddore e influenza in Italia è del 94% e 4 persone su 5 si ammalano almeno due volte l’anno, per un periodo che va da 1-2 giorni fino a 3-5 giorni consecutivi. E i sintomi raramente si presentano da soli: circa 2 persone su 3 infatti dichiarano di soffrire di più di 1 sintomo contemporaneamente, con mal di gola, tosse e naso che cola indicati tra i più fastidiosi.

Ma in caso di raffreddore e influenza è il non dormire la preoccupazione n. 1 per gli italiani. Per il 60%, infatti, i due malanni compromettono in primis la possibilità di dormire bene la notte, impattando negativamente sulle attività diurne, dal lavoro (45%) alla possibilità di godersi la giornata (33%). Ma non è solo questione di performance: studi clinici evidenziano come il sonno possa avere un ruolo chiave nel rafforzare le difese immunitarie, aiutando a riprendersi più rapidamente da raffreddore e influenza. Una preoccupazione più che lecita, quindi, quella della mancanza di sonno, dal momento che il 90% dei malati si sveglia di notte, il 50% una o due volte a notte, principalmente per via della tosse, del naso chiuso, del naso che cola e del mal di gola.

A scattare la fotografia degli italiani alle prese con raffreddore e influenza è una ricerca condotta da IPSOS per Vicks, che da 125 anni produce Vicks Vaporub.

Stando ai risultati della ricerca, condotta per Vicks nel giugno 2016 in diversi Paesi, su un campione statisticamente rappresentativo di 500 uomini e donne dai 16 ai 65 anni per ogni Paese, con un’incidenza del 94%, gli italiani si ammalano molto più facilmente di raffreddore e influenza rispetto a francesi (81%) e tedeschi (82%). Sono però anche i primi a sentirsi meglio: in media i giorni di malattia sono 4, mentre per i francesi sono 5 e per i tedeschi addirittura 5.5. E se per gli italiani i sintomi più fastidiosi sono mal di gola (17%), tosse (16%) e naso che cola (15%), per i francesi è soprattutto quest’ultimo (18%) e per i tedeschi è la congestione nasale (24%).

Sia gli italiani che i francesi sono molto preoccupati dall’impatto negativo che raffreddore e influenza possono avere sul sonno, rispettivamente per il 60% e per il 63% mentre per i tedeschi viene al secondo posto (50%), dopo il lavoro (55%). In particolare, ben il 97% dei francesi si sveglia a causa di questi malanni, il 58% almeno un paio di volte a notte. Anche il 52% dei tedeschi si sveglia per una o due volte. Percentuali in linea con quelle degli italiani: il 50% si sveglia per un paio di volte a notte. Molta differenza c’è nel modo di affrontare la giornata: il 55% degli intervistati in Italia non va al lavoro a causa del raffreddore per in media 2.2 giorni, peggio di noi i tedeschi con il 65% che rimane a casa per in media 3.8 giorni, molto più virtuosi i francesi con il 37% che non va a lavoro solo per 1.4 giorni.

Circa la metà degli italiani e dei tedeschi infine scelgono farmaci da banco (50% e 55%), seguiti dal 42% dei francesi.