‘Ndrangheta, Viminale: il Comune di Aosta non va sciolto

"Come emerso da attività Commissione non ci sono presupposti legge"

FEB 4, 2020 -

Roma, 4 feb. (askanews) – In merito alle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Valle d’Aosta, il Ministero dell’Interno ha concluso il procedimento avviato nei confronti del Comune di Aosta nel marzo 2019 – ai sensi dell’articolo 143 del Testo Unico degli Enti Locali (TUEL) – per verificare eventuali condizionamenti sull’operato del Comune dovuti alla presenza della criminalità organizzata: il Viminale ha rilevato che, dagli elementi emersi dall’attività della Commissione di indagine prefettizia, successivamente condivisi in sede di Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal Presidente della Regione e al quale hanno partecipato i rappresentanti delle Forze dell’Ordine e della Procura della Repubblica competente, non sussistono i presupposti di legge per giungere allo scioglimento del Consiglio Comunale e al conseguente commissariamento dell’amministrazione del Capoluogo.

Gli uffici della Presidenza della Regione hanno supportato in ogni fase gli attori istituzionali convolti in questo complesso e delicato processo, previsto in ogni suo dettaglio dall’articolo 143 TUEL e gestito in ogni passaggio in stretto raccordo con il Ministero dell’Interno: dalla richiesta della delega al Ministro per poter procedere all’accesso presso il Comune, alla costituzione della Commissione prefettizia di indagine che ha poi lavorato nel Palazzo comunale da aprile ad ottobre 2019, alla redazione della relazione inviata al Ministro dell’Interno dal Presidente della Regione.

Un processo nel quale sono stati essenziali l’apporto e la disponibilità delle Forze di Polizia territoriali e della magistratura competente. Il presidente della Regione ne ha già informato il Sindaco di Aosta. E’ prevista la pubblicazione del decreto sul sito internet del Ministero dell’Interno.