Abruzzo, per ex Honeywell Febbo incontra delegato Baomarc

Con i sindacati per fare il punto sulle nuove assunzioni

GEN 22, 2020 -

Chieti, 22 gen. (askanews) – Primo incontro tra i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl e la Baomarc, la multinazionale di componentistica per auto che ha rilevato la Honeywell di Atessa (Chieti). L’incontro è stato promosso dall’assessore regionale abruzzese allo Sviluppo economico, Mauro Febbo. Dal responsabile delle risorse umane della società, si è appreso che la società avvierà le procedure di assunzione di 110 unità alla fine di gennaio.

“L’incontro con Baomarc era indispensabile all’indomani dell’acquisizione dell’ex Honeywell – ha esordito l’assessore Febbo – e mi sembra che l’iniziativa abbia avuto il consenso dei sindacati che in questo modo hanno avuto chiarimenti direttamente dall’azienda. Il quadro comunque mi sembra chiaro – ha aggiunto l’assessore allo Sviluppo economico -. Baomarc avvierà la riassunzione dei dipendenti ex Honeywell fino ad un numero massimo di 162 unità (110 + 52) con un processo di valutazione che parte alla fine di gennaio con una prova scritta e una prova orale. Il dato controverso è capire il bacino di utenza sul quale verranno avviate le procedure di assunzione, dato che il numero dei dipendenti è cambiato da riunione a riunione. Baomarc comunque ha confermato che i lavoratori dell’ex Honeywell saranno al centro del processo di riassunzione”. Sulla questione riassorbimento delle maestranze, l’assessore Febbo ha inoltre confermato l’intenzione della Regione di finanziare la formazione dei lavoratori: “Su questo aspetto la Regione è pronta a fare la sua parte; abbiamo in atto politiche attive che ci permettono di finanziare la formazione dei dipendenti in caso di riconversione industriale o riacquisizione di aziende in crisi. Mi sembra il caso di sottolineare – ha concluso Febbo – il valore dell’azione istituzionale della Regione Abruzzo che in maniera imparziale ha dato impulso alla difficile vertenza Honeywell che rischiava di avere conseguenze occupazionali disastrose sul tessuto economico e sociale della regione”.