Toscana, Remaschi ha illustrato al Consiglio piano venatorio

Obiettivo principale conservazione specie fauna selvatica

GEN 14, 2020 -

Firenze , 14 gen. (askanews) – “Arriviamo in ritardo rispetto alla tempistica prevista, perché la pianificazione complessiva nasce alla fine del 2018; poi c’è stato il dibattito serrato che si è acceso anche grazie alla conferenza sulla caccia a Grosseto nel giugno 2019”. Dai diversi contributi è scaturita la volontà di realizzare uno strumento pianificatorio “estremamente importante che poggia le sue basi su normative nazionali e regionali. Questo documento attesta volontà di governo della Toscana e qui si definiscono gli indirizzi che si intendono seguire”. Così l’assessore regionale alla caccia, Marco Remaschi, nell’informativa preliminare sul Piano faunistico venatorio regionale che ha tenuto in aula.

Obiettivo principale del piano è la conservazione delle specie di fauna selvatica viventi in Toscana e la programmazione di un prelievo venatorio compatibile con le esigenze di tutela, impostato in modo biologicamente corretto, sulla base di una corretta stima quantitativa per le specie sedentarie e della valutazione dello stato di conservazione per le specie migratrici.

Il piano individua, all’interno del comprensorio, le zone e le oasi di protezione, le zone di ripopolamento e cattura, i centri pubblici di riproduzione di fauna selvatica allo stato naturale, i centri privati di riproduzione di fauna selvatica allo stato naturale, le aziende faunistico venatorie, le aziende agrituristico venatorie, le aree di addestramento e allenamento cani, le zone in cui sono collocabili appostamenti fissi, le aree vocate e non vocate per ciascuna specie di ungulato, i parchi nazionali e le aree protette, tutte le ripartizioni del territorio necessarie per l’organizzazione del prelievo venatorio. Le zone residuali sono destinate alla caccia programmata e sono gestiti da Ambiti territoriali di caccia.