Seconda visione, immagini di Claudio Bassi che raccontano Anni ’70

Alla Galleria Bruno Lisi di Roma la mostra fino al 3 gennaio 2020

DIC 6, 2019 -

Roma, 6 dic. (askanews) – Una mostra e un libro fotografico per raccontare gli anni settanta, a Roma, in Abruzzo, in Sardegna a Ventotene. Davanti una giostra a Dorgali in Sardegna nel 1976, durante una festa di paese a Pineto in Abruzzo nel 1973, a San Lorenzo a Roma nel 1972 “i bambini ci guardano”. Come nel film di Vittorio De Sica che abbandona il cinema del feuilleton, anticipa il neorealismo nel 1943 per descrivere i drammi della gente comune e la condizione dell’infanzia con un capolavoro che avrebbe dato il via ad uno sguardo dal vero, quello che vedono gli occhi dei bambini fotografati da Claudio Bassi mostra la condizione di chi è privato dell’infanzia, la curiosità per la vita, il lavoro, il tempo libero ma raccontano molto di più. E come in un cinema, Claudio Bassi ci conduce in “Seconda Visione”… Titolo della mostra fotografica realizzata in bianco e nero che illumina sulla vita di una nazione e di una città come Roma, un quartiere storico come San Lorenzo, il lavoro minorile, il gioco e i tratti dei volti dei bambini allora così uguali a quelli degli adulti e così diversi da quelli che siamo abituati a vedere oggi nella società post-consumista. Sono immagini dense di significato quelle realizzate da Bassi, fotografo e stampatore.

C’è il lavoro nelle sue espressioni più comuni: il calzolaio, il venditore di ferro e quello delle donne, poi c’è il Mezzogiorno e le monache “turiste per caso” nella città eterna che comprano un rosario da un ambulante. La scalinata di Trinità dei Monti fa da sfondo a una pausa di una turista stanca, a via Condotti un bambino si copre gli occhi dallo sguardo di chi cerca di penetrare nella sua anima con una Leica e un obiettivo da 50 mm, lui però non vuole essere fotografato. Ad Orgosolo in Sardegna nel 1976 Bassi fotografa i murales, mentre a Roma la sopraelevata che cambia la prospettiva della città. E poi c’è il Carcere di Santo Stefano “Reparto Ergastolo Ordinario” è scritto sui muri, e inoltre: “La libertà non si può togliere a nessuno”. Lo ha fotografato nel 1975, “Qui finisce la giustizia degli uomini, qui comincia la giustizia di Dio”, dichiara una epigrafe. A Ventotene Bassi ha immortalato in alcuni click un funerale proprio come si faceva un tempo: sono immagini di rara intensità.

Dal 9 novembre 2019 e fino al 3 gennaio 2020, Bassi espone la sua opera artistica rigorosamente in bianco e nero, 70 immagini ai sali d’argento formato 13×18 montate su cartoncino bianco da Francesco Fiammeri, più tre maxi stampe del formato 40×60 con effetto pennellato, alla galleria Bruno Lisi di via Flaminia 58, che raccoglie artisti, architetti, pittori, scultori ed è un angolo di luce nel cuore di Roma. Come a via Margutta in Vacanze Romane, gli studi degli artisti appollaiati su una scalinata ospitano dipinti, sculture, fotografie opere d’arte, una nicchia nascosta tra i Palazzi romani dove si produce arte e si crea bellezza. Anche la scelta della location è per Bassi sintesi di una vita dedicata all’arte e all’amore per la fotografia.