Lombardia, nascerà task force regionale per beni confiscati a mafie

Attraverso la creazione di un team tematico e multidisciplinare

DIC 3, 2019 -

Milano, 3 dic. (askanews) – Costituire una task force regionale indirizzata allo sviluppo di progettualità di riutilizzo sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata in Lombardia, attraverso la creazione di un team tematico e multidisciplinare, interno alla Giunta regionale e che investa più Direzioni Generali in modo da garantire progettualità e best practices che possano investire più ambiti. Lo chiede la Risoluzione approvata all’unanimità in Consiglio regionale che impegna la Giunta lombarda e il Presidente Fontana ad attivarsi in tale direzione. L’auspicio contenuto nel documento approvato è che questa task force possa contribuire alla definizione di progettualità tematiche sul riutilizzo sociale dei beni confiscati e “possa impostare il lavoro di networking a livello nazionale ed europeo per condurre partenariati a presentare proposte progettuali alle prossime call comunitarie”.

Viene chiesto e raccomandato di definire già entro quest’anno la strutturazione fisica del team multidisciplinare e degli ambiti tematici strategici sui quali aggregare i funzionari dei diversi Assessorati, in modo da garantire un biennio di test e di laboratorio progettuale che possa, all’apertura delle call comunitarie 2021, rendere possibile la presentazione di progetti qualitativamente elevati in grado di concorrere al finanziamento europeo. La Risoluzione chiede infine di individuare subito la Direzione Generale a cui affidare il compito di promuovere, programmare e coordinare gli interventi necessari per la costituzione e l’implementazione della task force regionale.

“Con la creazione di questa task force – ha commentato in Aula la relatrice Selene Pravettoni (Lega)- vogliamo in sostanza raggiungere due obiettivi prioritari: attraverso lo studio e la creazione di progetti pilota, ci proponiamo di indirizzare e incanalare parte delle risorse comunitarie proprio per finalità specifiche di riutilizzo, gestione e valorizzazione dei beni confiscati, e, in secondo luogo, vogliamo approfondire le necessità specifiche di un territorio per poi andare a verificare su quel territorio l’effettiva disponibilità di un bene confiscato che possa rispondere nel miglior modo possibile alle esigenze manifestate”.