Coldiretti: dopo piena in bacino Po è corsa a semine

A rischio oltre metà dei terreni in Piemonte, Lombardia ed Emilia

NOV 28, 2019 -

Roma, 28 nov. (askanews) – Con il passaggio dell’onda di piena e la pausa dalla pioggia è corsa alle semine nel bacino del Po dove nasce oltre 1/3 della produzione agricola nazionale e la metà dell’allevamento che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo. E’ quanto afferma la Coldiretti nell’evidenziare gli effetti di un mese di novembre anomalo estremamente piovoso in molte regioni con gli agricoltori che non sono riesciti neppure a entrare nei campi per effettuare le necessarie operazioni colturali e attendono ora che i terreni si asciughino per fare le lavorazioni urgenti. Nelle aziende segnate dalla pioggia senza tregua l’acqua – sottolinea la Coldiretti – sta compromettendo le tradizionali semine autunnali come quelle del grano per il pane e per la pasta con quasi la metà delle operazioni ancora da completare in Piemonte, Lombardia ed Emilia. Ci sono ancora poche settimane di tempo – precisa la Coldiretti – per concludere le operazioni colturali prima che arrivi il grande freddo e gli agricoltori guardano con apprensione il cielo. Una situazione che – conclude la Coldiretti – rischia di aggravare il già pesante bilancio dei danni stimati in oltre 100 milioni di euro con colture asfissiate, serre divelte, ortaggi perduti, vigneti distrutti ed anche frane e smottamenti.